Dunque il Figlio di Dio, Verità per essenza, c’insegna che dopo questa vita ce n’è un’altra, che non finirà mai. Per conseguenza quando si muore, non si muore del tutto, ma solo avviene la separazione dell’anima dal corpo. Va a marcire il corpo nella tomba, in attesa dell’universale risurrezione; l’anima invece, appena spirata, vede Iddio ed in un batter d’occhio, viene giudicata. Se ha trascorsa la vita senza macchia e quindi non ha alcun debito di pena, subito entra nel gaudio eterno e viene inabissata in un oceano di delizie, al cui confronto sono un nulla tutte le gioie terrene. Se l’anima è spirata nella disgrazia di Dio, cioè macchiata di grave colpa, è destinata all’inferno, secondo le parole di Gesù: Va’, maledetta, nel fuoco eterno, preparato a Satana ed ai suoi seguaci! – (Don Giuseppe Tomaselli – Il Purgatorio - La sorte eterna).
La ragione dunque spinge a credere che deve esistere il Purgatorio. La fede lo insegna espressamente.
Nella Sacra Scrittura, e precisamente nel Libro Secondo dei Maccabei, si legge: E’ cosa santa e salutare il pregare per i defunti, affinché siano sciolti dai loro peccati. – Si potrebbe chiedere: Ma i peccati non ci sono perdonati da Dio soltanto mentre siamo in questa vita? – No; anche dopo la morte c’è la remissione dei peccati. Dice infatti Gesù: Chi avrà bestemmiato contro il Figlio dell’Uomo, sarà perdonato; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo (…cioè resistendo alle verità rivelate da Dio…), non sarà perdonato né in questo secolo, né nell’altro. –
Dunque ci sono peccati che saranno rimessi dopo la morte; e non saranno certamente le anime condannate all’inferno ad usufruire di questo perdono, ma soltanto quelle che hanno dei debiti temporanei verso la Divina Giustizia. Siccome noi non possiamo sapere, senza una particolare rivelazione, chi sia salvo o no, conviene pregare per tutti i defunti, buoni o cattivi.
Tutti i popoli, anche pagani, hanno il culto dei morti ed offrono sacrifici a Dio in riparazione. Noi cattolici abbiamo un culto specialissimo, per cui rendiamo gloria al Creatore e tanto vantaggio e conforto arrechiamo ai nostri morti.
In aiuto a queste affermazioni, vengono le innumerevoli apparizioni di trapassati. (Don Giuseppe Tomaselli – Il Purgatorio - Il Purgatorio).
Figli cari! Questa sera desidero dirvi solo una parola e cioè: pregate! Cercate di trovare ogni giorno, per quanto vi è possibile, un tempo più lungo per la preghiera. Senza la preghiera non potete vivere, così come non si può vivere senza cibo. Che la preghiera sia cibo per le vostre anime! Cari figli, l’uomo che ha l’anima pura vive per Dio e per il regno di Dio. (Messaggio del 4 giugno 1987).
Oggi molti vanno all'inferno. Dio permette che i suoi figli soffrano nell'inferno perché hanno commesso colpe gravissime e imperdonabili. Coloro che vanno all'inferno non hanno più possibilità di conoscere una sorte migliore. Le anime dei dannati non si pentono e continuano a rifiutare Dio. E li lo maledicono ancor più di quanto non facessero prima, quando erano sulla terra. Diventano parte dell'inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo. (Messaggio del 25 luglio 1982).
Le Suore di Clausura per mettersi in relazione con persone secolari, parlano, attraverso la ruota.
Suor Maria Teresa di Gesù, Abbadessa del Monastero, il 2 settembre 1918, udito il suono del campanello, si presentò alla ruota. Udì una voce gentile, ma mesta: Devo lasciare qui questa offerta. – Serve per qualche Messa o per preghiere? – Senza alcun obbligo. – Se è lecito, lei chi è? – Non occorre saperlo! –
Non si sentì altro, neppure il rumore dei passi. Sulla ruota era un biglietto di lire dieci. Il fatto si ripeté diverse volte, sempre con le stesse circostanze.
Sospettandosi qualche cosa di strano, si vigilò che tutte le porte esterne fossero ben chiuse e si controllassero i vari ambienti. Si ripeteva il suono del campanello, la voce mesta e la solita offerta e tutto ciò anche a notte inoltrata. Alle volte andavano alla ruota tre o quattro Suore; una volta erano presenti parecchi Sacerdoti.
L’Abbadessa, istruita sul modo di comportarsi, un giorno chiese: In nome di Dio, chi sei? – Non è ancora permesso dirlo. Sono la solita persona. – L’offerta che lei lascia, io non la piglio! – No, la prenda; è una misericordia! Serve a soddisfare la Divina Giustizia. –
Il 3 ottobre, verso le nove di sera, dopo il suono del campanello, la Suora così parlò: Io temo che quanto accade sia uno scherzo del demonio! – No; sono un’anima del Purgatorio; sono Sacerdote; da quarant’anni sconto per avere dissipati beni ecclesiastici. – Erano di questo Monastero tali beni? – No; ma ho il permesso di portarli qui. – E dove li prende? – Il giudizio di Dio è giusto! – Ma temo che non sia un’anima del Purgatorio! – Vuole un segno? – Per carità; ho paura!… Con le offerte che lei ha portato, ho fatto celebrare tante Messe. Se una sola Messa può liberare un’anima, come mai lei non è libera? – Di queste Messe a me giunge la minima parte. –
Si celebrarono altre Messe; in tutto trentotto. Nel frattempo si ripetevano i suoni di campanello e le richieste dell’anima, anche qualche ora dopo la mezzanotte. L’ultima Messa fu celebrata nella Chiesa del Gesù in Roma da Padre Luigi Bianchi, Gesuita.
Alle quattro del mattino, il 9 novembre 1919, ci fu l’ultima manifestazione. La voce era lieta: Sia lodato in eterno Gesù e Maria! Sono già uscito dal Purgatorio. Ringrazio coloro che mi hanno aiutato e pregherò per tutti! – (Don Giuseppe Tomaselli – Il Purgatorio - Da quarant’anni sconto).
Cari figli! Sono con voi per guidarvi sulla via della conversione perché, figlioli, con le vostre vite potete avvicinare tante anime a mio Figlio. Siate testimoni gioiosi della Parola di Dio e dell'amore, con la speranza nel cuore che vince ogni male. Perdonate coloro che vi fanno del male e camminate sulla via della santità. Io vi guido a mio Figlio affinché Lui sia per voi via, verità e vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 luglio 2022).
Figli cari! Andate e donate agli uomini la luce del mio divin figlio. Donatela loro insieme con me con la preghiera e con l’amore. Attraverso di voi desidero toccare tutte le anime e donare la luce a quelle più indurite. Figli miei, se voi non sperimentate questa luce o non la vedete, non potete neanche donarla agli altri, mentre Dio vi invita a fare proprio questo. Perciò fate in modo che il vostro abbandono sia completo per diventare davvero capaci di donare la luce agli uomini attorno a voi. (Messaggio del 18 giugno 1987).
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