venerdì 20 novembre 2020

Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa

Medaglia miracolosa (o medaglia della Madonna delle Grazie, o medaglia dell'Immacolata) è il nome che la tradizione cattolica ha dato alla medaglia realizzata in seguito a quanto accaduto nel 1830 a Parigi, in rue du Bac n. 140, a Santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli, la quale avrebbe avuto delle apparizioni mariane. Secondo quanto riferito da suor Labouré, questa medaglia fu coniata — in seguito a quanto richiesto dalla Madonna durante la seconda apparizione (27 novembre 1830) — come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie. I papi Gregorio XVI e Pio IX ne hanno fatto uso. Da allora, la cosiddetta "Cappella delle Apparizioni" è divenuta un frequentato luogo di culto, aperto a tutti i fedeli. Diffusa nella regione di Parigi durante l'epidemia di colera del 1832 dalle Figlie della Carità, la medaglia avrebbe dato luogo a parecchie, inspiegabili guarigioni. 
Nel febbraio 1834 è documentato l'appellativo popolare di miracolosa senza che, ancora, fosse noto il suo legame con le apparizioni di rue du Bac. La forma della medaglia è ovale. Nelle risultanze dell'inchiesta canonica datata 13 luglio 1836 si legge che «la medaglia trae origine da una visione ed è la copia fedele di un quadro che una suora della Carità di san Vincenzo de Paoli nella cappella di comunità riferì di aver visto. 
Si è emessa l'opinione che la visione non avrebbe potuto essere immaginaria, né fantastica, essendosi ripetuta più volte e che non era l'effetto di un sogno, né il prodotto di un'immaginazione esaltata, avendo avuto luogo di giorno, durante l'orazione o la messa. 
Gli effetti della Medaglia sembrano dei mezzi attraverso i quali il cielo sembra aver confermato la realtà della visione, la verità del racconto e approvato la coniazione e la propagazione della Medaglia». La visione da cui scaturì l'effigie avvenne verso le 17.30, durante la preghiera che seguiva la meditazione; stando al racconto, la Madonna apparve accanto al quadro di san Giuseppe, alla destra della veggente. (La Medaglia Miracolosa).

Maria Immacolata, Madonna della Medaglia Miracolosa, che hai promesso il tuo aiuto e la tua speciale protezione a chi Ti prega con fiducia, guarda ai nostri bisogni spirituali e materiali e abbi pietà di noi. Attraverso la tua Medaglia spargi ancora su di noi i tesori delle tue grazie. In noi e in tutti vinca sempre l'amore e il perdono e regni la pace. Te lo chiediamo, dolce Mamma nostra, per Gesù Cristo, nostro Signore. Amen. (Preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa).

Non poche furono le difficoltà per giungere alla realizzazione della medaglia: le autorità religiose erano infatti caute di fronte alle rivelazioni di suor Labouré. Il suo confessore, padre Jean-Marie Aladel, a tutta prima giudicò severamente il racconto delle apparizioni: «Pura illusione! [...] Se volete onorare Nostra Signora, imitate le sue virtù, e guardatevi dall'immaginazione!». 
Di fronte allo stallo, nell'autunno 1831 suor Labouré sbottò: «La Vergine è dispiaciuta!». A quel punto, col supporto del confratello Jean-Baptiste Étienne, futuro superiore generale della congregazione, padre Aladel si rivolse all'arcivescovo di Parigi, che diede la sua approvazione al conio. Nella primavera 1832 l'incarico venne affidato all'orafo Vachette di quai des Orfèvres 54; il modello indicato per il recto fu quello della statua dell'Immacolata Concezione di Edmé Bouchardon, visibile nella chiesa di Saint-Sulpice. 
Il 30 giugno, i primi 1.500 esemplari furono battuti. Suor Labouré ricevette la medaglia ai primi di luglio e la approvò. La diffusione fu rapidissima: nel 1835, il giornale La France Catholique la definì «uno dei più grandi segni degli ultimi tempi», rivelando che la portavano anche i membri della famiglia reale; nello stesso anno, è testimoniata a Roma da un sonetto di Giuseppe Gioachino Belli; nel primo decennio, solo in Francia ne circolarono oltre cento milioni di copie; alla morte di suor Labouré, aveva superato il miliardo di esemplari. 
Il 7 dicembre 1838, Gregorio XVI accordò il permesso di portarla. Oggi è di gran lunga la più diffusa di tutti i tempi, per un totale di parecchi miliardi in ogni parte del mondo. (Realizzazione e diffusione).

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta cura prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio e ottenerci le sue grazie, soccorrici in questa presente nostra necessità e concedici le grazie che ti domandiamo. Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. 
O Vergine Immacolata, che ci hai fatto dono della tua Medaglia, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, come difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera. Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. 
O Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie ai devoti della tua Medaglia, se ti avessero invocato con la giaculatoria da Te insegnata, noi, pieni di fiducia nella Tua parola, ricorriamo a Te e Ti domandiamo, per a Tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno. Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (Coroncina alla Medaglia Miracolosa).

Sarebbe stata la Madonna a dire: «Fa coniare una medaglia su questo modello; le persone che la porteranno con fiducia e che con devozione reciteranno questa breve preghiera, godranno d'una protezione speciale della Madre di Dio». 
Maria avrebbe inoltre chiarito il senso ultimo della richiesta con queste parole, che la veggente riportò in forma autografa: «Io spando [queste grazie] su coloro che me le domandano [ha inteso Caterina. Lei mi ha fatto] comprendere quant'è piacevole pregare la Santa Vergine e quanto ella è stata generosa con coloro che la pregano. 
Che grazie ella concede a coloro che gliele domandano, e quale gioia prova nell'accordarle». Sia nella seconda, che nella terza e ultima apparizione (dicembre 1830, data non specificata), la Madonna avrebbe aggiunto: «Questi raggi simboleggiano le grazie che la Santa Vergine ottiene per coloro che gliele domandano». Da qui la seguente considerazione: «La medaglia è una miniatura [...] In uno spazio molto piccolo, in modo minuscolo, con un minimo di simboli, essa riassume in tutto la mariologia. 
In essa si potrebbe trovare una micro apocalisse, ossia un insegnamento globale della Chiesa sulla madre del Cristo, proposto per immagine e allegoria». (Messaggio Mariano).

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. 
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. 
Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio.
Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. 
Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. 
Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. 
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. 
O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. 
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. 
Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen. Salve Regina. (Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa - da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità).

La rapida e straordinaria diffusione della medaglia rinvigorì la pietà mariana immacolista, che fin dall'Alto Medioevo riconosceva tale prerogativa alla Madonna. L'invocazione sul recto era, di per sé, una chiara affermazione di carattere dottrinario, circostanza che indusse molti vescovi a chiedere che nel prefazio della festa della Concezione della Vergine fosse introdotto il termine Immacolata e nelle litanie fosse aggiunta un'invocazione che rammentasse tale privilegio. Per ciò che concerne la diocesi parigina, con una lettera pastorale datata 1º gennaio 1839, monsignor de Quélen annunciò che «per un favore speciale» il Pontefice aveva autorizzato la festa dell'Immacolata Concezione; e a giugno ottenne che le parole «Maria, sine labe concepta» entrassero nelle litanie. 
Dopo il 1840, un gruppo di 51 prelati francesi propose la definizione dell'Immacolata Concezione come dogma di fede, ma Gregorio XVI non acconsentì a questa e a successive istanze, nel timore di reazioni degli ambienti giansenisti e per le reticenze dei vescovi inglesi, irlandesi e, soprattutto, tedeschi, dove le facoltà di teologia giudicavano con sfavore una dottrina troppo poco scientificamente stabilita. Fu Pio IX a rompere gli indugi con la costituzione apostolica Ineffabilis Deus, che l'8 dicembre 1854 introduceva il dogma per «soddisfare ai piissimi desideri del mondo cattolico». 
Il documento si soffermava pure sull'attesa dei credenti: «Queste richieste sono state nuovamente ripetute nei tempi più recenti, specialmente al Nostro Predecessore Gregorio XVI di felice memoria, e sono state rivolte anche a Noi dai Vescovi, dal Clero secolare, da Famiglie religiose, da Sovrani e da popoli fedeli». Tali passaggi intesero superare le riserve dei teologi, la cui opposizione al riconoscimento derivava dalla mancanza di prove bibliche a sostegno; l'argomento principe invocato dalla Ineffabilis Deus infatti, fu il factum ecclesiae, la fede viva della Chiesa universale attraverso i secoli, da ultimo incarnata nella Medaglia miracolosa. (Immacolata Concezione).





Oggi, da voi cerco l’amore, non cercate errori e sbagli negli altri e non giudicateli. Cerco da voi che amiate, che diffondiate la verità. Poiché la verità è eterna, è immutabile e sempre attuale! Portate la luce di mio Figlio, così in tal modo distruggerete le tenebre che sempre di più vogliono afferrarvi e portarvi lontano da mio Figlio Gesù. Non abbiate paura, io sono con voi. (Tratto dal messaggio del 4 maggio 2020 a Ivan). 

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