venerdì 17 dicembre 2021

Francesca ha scelto la clausura: "Quando sono entrata in quel raccoglimento mi sono sentita pervasa dall’amore di Dio!"

Cari figli, anche oggi vi invito al digiuno e alla rinuncia. Figlioli, rinunciate a ciò che vi impedisce ad essere più vicini a Gesù. In modo speciale vi invito: pregate, perché soltanto con la preghiera potrete vincere la vostra volontà e scoprire la volontà di Dio anche nelle più piccole cose. Con la vostra vita quotidiana, figlioli, voi diventerete di esempio e testimonierete che vivete per Gesù oppure contro di lui e contro la sua volontà. Figlioli, desidero che voi diventiate apostoli dell'amore. Dal vostro amore, figlioli, si riconoscerà che siete miei. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 Marzo 1998).

È entrata in convento a 37 anni, Francesca Granato, napoletana, e ha scelto la clausura presso il Monastero delle Carmelitane Scalze ai Ponti Rossi, una decisione in controtendenza rispetto alla crisi di vocazioni sacerdotali e religiose. Doppia la sorpresa, perché Francesca non sembrava per nulla un tipo da suora, e meno che mai da clausura.
Infatti viene descritta come un tipetto frizzante, allegra, amante del ballo e della compagnia, patita per i social, legatissima ai suoi genitori. Quindi una vita normale, quella di una ragazza di oggi, in cui c’erano anche i fidanzati, ma come diceva spesso: "non mi andava bene mai nessuno e non capivo il perché". 
Francesca il 26 novembre scorso ha oltrepassato a Napoli la grata del Monastero delle Carmelitane Scalze ai Ponti Rossi, per trascorrervi il probandato, un periodo di prova di un anno per testare la solidità della sua scelta.
In questi 12 mesi non potrà vedere nessuno, neanche il suo direttore spirituale, il parroco di San Giovanni Maggiore, don Salvatore Giuliano, che ha conosciuto quattro anni fa quando gli fu chiesto di pregare per lei a cui avevano riscontrato un timoma.
Il timoma è un tumore molto raro che colpisce il timo, un organo presente nella parte alta del torace e che ha un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario. In una testimonianza resa in parrocchia Francesca raccontò che nel corso della malattia aveva sognato San Massimiliano Maria Kolbe, e dopo sei mesi il tumore era totalmente scomparso. (Francesca ha scelto la clausura).

Da questo momento –  essendo già molto impegnata nelle iniziative parrocchiali e con un percorso intrapreso per diventare ministro dell’Eucaristia – ha iniziato il suo cammino più profondo di fede.
Allora lavorava in aeroporto, ma in seguito alla sua esperienza decise di prendere un attestato come operatrice socio-sanitaria per andare a lavorare con i malati in una clinica. Invece un giorno, lei che aveva avuto sempre curiosità per le suore di clausura, andò a bussare alla porta del convento dove oggi è entrata come novizia, per capire come si viveva lì dentro facendo un’esperienza diretta.
Dopo due giorni le suore la chiamarono, e da quel momento si è illuminato tutto. Lì ha capito finalmente perché non le stava bene nessun ragazzo: "Ho scoperto che nessuno mi guardava come io guardavo loro, con occhi totalmente innamorati. Mi accorgevo che era sempre un amore parziale. L’amore umano è così, non riesce ad essere puro come l’amore di Dio. Solo stando in convento ho capito che io cercavo quell’amore lì". 
Francesca, con la personale modalità di approccio un po’ “fracassona”, ha portato nel convento la sua grande vivacità e spontaneità, per cui contrariamente alla prassi abbracciava tutte le consorelle.
Pian piano le suore hanno apprezzato la sua gioiosa profondità di animo che ha fatto bene a tutte loro, grazie alla ventata di freschezza che l’arrivo di Francesca ha rappresentato.   
Lei racconta così cosa ha provato attraversando quella soglia: "Quando sono entrata in quel raccoglimento mi sono sentita pervasa dall’amore di Dio, così felice nonostante mi trovassi in un luogo nuovo, che ad un certo punto ho capito che quella era la mia strada, e ho sentito che non si trattava di curiosità, ma era la mia vocazione. Qui ho trovato il paradiso, mi sono sentita avvolta da una felicità che mai immaginavo che una persona potesse arrivare a vivere, certamente ci saranno tante difficoltà, le stesse suore carmelitane lo hanno detto ma in questi mesi di prova sono sempre stata molto bene". 
Una scelta che molti considererebbero assurda e che spaventerebbe molti altri, di fronte alla quale Francesca si pone con realismo ed umiltà concludendo: Io guardo all’oggi, non è che posso ipotecare tutta l’esistenza ma mi sento tranquilla perché la Chiesa è madre che accoglie, adesso sto facendo il probandato, poi la vestizione sarà fra un anno, una promessa che può essere rinnovata per altri nove, dopodiché i voti diventano perpetui. (Quando sono entrata in quel raccoglimento mi sono sentita pervasa dall’amore di Dio).

Cari figli, vi invito alla preghiera col cuore. In modo particolare, figlioli, vi invito a pregare per la conversione dei peccatori, di quelli che trafiggono il mio Cuore e il Cuore di mio figlio Gesù, con la spada dell'odio e della bestemmia quotidiana. Preghiamo, figlioli, per coloro che non vogliono conoscere l'amore di Dio, pur essendo nella Chiesa. Preghiamo che si convertano; che la Chiesa risusciti nell'amore. Solo con l'amore e la preghiera, figlioli, potete vivere questo tempo che vi è donato per la conversione. Mettete Dio al primo posto e allora Gesù risorto diventerà vostro amico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 25 Marzo 1999).


Santa Giacinta e San Francesco Marto

Da 150 anni Santa Clelia Barbieri, prega e canta con le sue consorelle in ogni convento della congregazione..


Cari figli! Sono con voi in questo tempo di misericordia e vi invito tutti ad essere portatori di pace e d'amore in questo mondo, dove, figlioli, Dio vi invita attraverso di Me ad essere preghiera, amore ed espressione del Paradiso, qui sulla terra. I vostri cuori siano riempiti di gioia e di fede in Dio affinché, figlioli, possiate avere totale fiducia nella Sua santa volontà. Per questo sono con voi perché Lui, l'Altissimo, mi manda tra di voi per esortarvi alla speranza e voi sarete portatori di pace in questo mondo inquieto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 Novembre 2021)

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