venerdì 29 aprile 2022

Dai Quaderni di Maria Valtorta: La preghiera del Padre nostro!

Chi prega ottiene e se proprio si pregasse fortemente per i peccatori, si otterrebbe la loro conversione. (…) Nessuno è tanto meschino che la sua preghiera non serva. Dio è attirato da una preghiera che sale dal mondo e scende come forza nel cuore di una mia sposa che vacilla in un convento. (…) La preghiera non sale quando ha una zavorra di umanità appesa alle ali e l’orazione non può svolgersi. La preghiera non si spande sulla terra per salvare i peccatori e non sale per consolare Me, se è resa spessa da molto fango umano. 15.6.43

Beate quelle labbra e quelle contrade in cui si pronuncia “Ave Maria”. Ave: io ti saluto. Il più piccolo al più grande, il bimbo al genitore, l’inferiore al superiore, sono tenuti, nella legge di educazione umana, a dire sovente il saluto rispettoso, doveroso, amoroso, a seconda dei casi. Il fratello mio non deve negare questo atto di amore reverenziale alla Mamma perfetta che abbiamo in Cielo. 3.9.43

Dio non ha mandato il suo angelo a dire “Ave” a Maria soltanto. Dio vi saluta. cari figli, con le sue attenzioni, Dio vi manda per angeli le sue sante ispirazioni, Dio vi porta le sue benedizioni da mattina sera e da sera a mattina. Siete sempre circondati dalle onde amorose e previdenti del pensiero di Dio. 4.9.43

Nel Pater noster è la perfezione della preghiera. Nessun atto è assente nella brevità della formula. Fede, speranza, carità, ubbidienza, rassegnazione, abbandono, domanda, contrizione, misericordia, sono presenti. Dicendola pregate con tutto il Paradiso, durante le prime quattro petizioni poi, lasciando il Cielo, che è la dimora che vi attende, tornate sulla terra, rimanendo con le braccia alte verso il Cielo per implorare per le necessità di quaggiù e per chiedere aiuto nella battaglia da vincersi per tornare lassù.

"Padre nostro che sei nei Cieli". Solo il mio amore poteva dirvi: dite “Padre nostro”. Con questa espressione vi ho investiti pubblicamente del titolo sublime di figli dell’Altissimo e fratelli miei. (…) Avere un padre, è dolce cosa e forte aiuto (…) ma avere un Padre di perfezione assoluta, qual è il Padre che è nei Cieli, è dolcezza delle dolcezze, aiuto degli aiuti. Guardate a questo Padre-Dio con timore santo, ma sempre più forte del timore sia l’amore  riconoscente per il Datore della vita in terra e in cielo.

"Sia santificato il Nome tuo" Con lo stesso movimento dei serafini e di tutti i cori angelici, ai quali e coi quali vi unite nell’esaltare il nome dell’Eterno, ripetete questa esaltante, riconoscente, giusta lode al Santo dei Santi. Ripetetela pensando a Me che prima di voi, Io, Dio Figlio di Dio, l’ho detta con venerazione somma e con sommo amore. Ripetetela nella gioia e nel dolore, nella luce e nelle tenebre, nella pace e nella guerra. Beati quei figli che non hanno mai dubitato del Padre e in ogni ora, in ogni evento, hanno saputo dirgli: ”Sia benedetto il tuo Nome!”.

"Venga il tuo Regno". Questa invocazione dovrebbe essere il battito del pendolo di tutta la vostra vita e tutto dovrebbe gravitare su questa invocazione al Bene, perché il Regno di Dio nei cuori e dai cuori al mondo, vorrebbe dire: Bene, Pace, e ogni altra virtù. Scandite perciò la vostra vita di innumeri invocazioni per l’avvento di questo Regno, ma implorazioni vive, ossia agire nella vita applicando il vostro sacrificio di ogni ora, perché agire bene vuol dire sacrificare la natura, a questo scopo.

"Sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra". Il Regno del Cielo sarà di chi ha fatto la Volontà del Padre, non di chi avrà accumulato parole su parole e poi si è ribellato al volere del Padre, mentendo alle parole anzidette. Anche qui vi unite a tutto il Paradiso che fa la volontà del Padre e se tale volontà la fanno gli abitanti del Regno, non la farete voi per divenire, a vostra volta, abitanti di lassù? Oh, gioia che vi è stata preparata dall’amore Uno e Trino di Dio! Come potete voi non adoperarvi con perseverante volontà a conquistarla?

Chi fa la volontà del Padre vive in Dio, vivendo in Dio non può errare, non può peccare, non può perdere la sua dimora in cielo, poiché il Padre non vi fa fare altro che ciò che è Bene, e che essendo Bene, salva dal peccare e conduce al Cielo. Chi fa sua la volontà del Padre, annullando la propria, conosce e gusta dalla Terra la Pace che è dote dei beati. Chi fa la volontà del Padre, uccidendo la propria volontà perversa e pervertita, non è più un uomo: è già uno spirito mosso dall’amore e vivente nell’amore.

"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" Ho detto ‘oggi’ e ho detto ‘pane’. Io non dico mai nulla di inutile. ‘Oggi’. Chiedete giorno per giorno gli aiuti al Padre, è misura di prudenza, giustizia, umiltà.

‘Prudenza’: i doni di Dio non vanno sciupati, inoltre se aveste tutto, dimentichereste Iddio.

‘Giustizia’: (…) non bisogna diffidare di Dio, Egli vi ama con perfezione, è il Padre perfettissimo. Chiedere tutto insieme urta la fiducia e offende il Padre.

‘Umiltà’: il dover chiedere giorno per giorno vi rinfresca nella mente il concetto del vostro nulla, della vostra condizione di poveri e del Tutto e della Ricchezza di Dio.

‘Pane’. Ho detto “pane” perché il pane è l’alimento - re, indispensabile alla vita. Con una parola e  nella parola ho chiuso, perché li chiedeste tutti, tutti i bisogni della vostra sosta terrena.

“Pane -  cibo” per coloro che hanno una spiritualità embrionale al punto che è già molto se sanno chiedere a Dio il cibo per saziare il loro ventre.

“Pane - aiuto” nelle necessità morali e materiali per chi non vive solo per il ventre, ma sa vivere anche per il pensiero, avendo una spiritualità più formata.

“Pane – religione” per coloro che, ancora più formati, antepongono Dio alle soddisfazioni del senso e del sentimento umano e già sanno muovere le ali nel soprannaturale. “Pane – spirito, pane – sacrificio” a quelli che, raggiunta l’età piena dello spirito, sanno vivere nello spirito e nella verità, occupandosi della carne e del sangue solo quel tanto che è strettamente necessario per continuare ad esistere nella vita mortale, finché sia l’ora di andare a Dio. Questi hanno ormai scalpellato se stessi sul mio modello e sono copie viventi di Me, sulle quali il Padre si curva con abbraccio d’amore.

"Perdonaci i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori". Non v’è, nel numero dei creati, nessuno, eccetto mia Madre, che non abbia avuto da farsi perdonare dal Padre colpe più o meno gravi a seconda della propria capacità d’esser figli di Dio. Pregate il Padre che vi cancelli dal novero dei suoi debitori; se lo farete con animo umile, sincero, contrito, piegherete l’Eterno in vostro favore.

Condizione essenziale  per ottenere, per essere perdonati, è di perdonare. Se vorrete solo e non darete pietà al vostro prossimo, non  conoscerete perdono dell’Eterno. Dio non ama gli ipocriti e i crudeli e colui che respinge il perdono al fratello, respinge il perdono del Padre a se stesso.

Considerate inoltre che, per quanto possiate essere stati feriti dal prossimo vostro, le vostre ferite a Dio sono infinitamente più gravi. Questo pensiero vi spinga a perdonare tutto, come Io perdonai per mia Perfezione e per insegnare il perdono a voi.

"Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male". In tentazione Dio non vi induce. Dio vi tenta con doni di Bene soltanto, per attirarvi a Sé. Voi, interpretando male le mie parole, credete che esse vogliano dire  che Dio vi induca in tentazione per provarvi. No. Il  buon Padre che è nei Cieli il male lo permette ma non lo crea. Egli è il Bene da cui sgorga ogni bene, ma il Male c’è. Ci fu dal momento in cui Lucifero si aderse contro Dio. Sta a voi fare del Male un Bene, vincendolo e implorando dal Padre le forze per vincerlo.

Ecco che cosa chiedete con l’ultima petizione, che Dio vi dia tanta forza da sapere resistere alla tentazione. Senza il suo aiuto la tentazione vi piegherebbe, perché essa è astuta e forte e voi siete ottusi e deboli; ma la Luce del Padre vi illumina, la Potenza del Padre vi fortifica, l’Amore del Padre vi protegge, così il Male muore e voi ne rimanete liberati.

Se il mondo sapesse vivere il Pater, il Regno di Dio sarebbe nel mondo, ma il mondo non sa pregare, non sa amare, non sa salvarsi. Sa solo odiare, peccare, dannarsi.

Io non ho dato e fatto questa preghiera per il mondo che ha preferito essere regno di Satana. Io ho dato e ho fatto questa preghiera per coloro che il Padre mi ha dato perché sono suoi e l’ho fatta affinché siano una cosa sola col Padre e con Me fin da questa vita, per raggiungere la pienezza dell’unione, nell’altra. 7.7.43

"Ora e nell’ora della morte”. E’ l’invocazione che fa riscontro al “Liberaci dal male”. Voi non vi riflettete, ma è così. Vi ho dato una Madre oltre che un Padre e se chiedete al Padre d’essere liberati dal Male, non direte alla Madre di tenere lontana da voi la morte che è male?  Ma pensate con mente elevata in Dio e chiedete con intelligenza di figli di Dio. Non vi dovete tanto preoccupare del male e della morte nel senso umano della parola, quanto del Male e della Morte nel senso soprannaturale. 8.11.43






In Purgatorio ci sono tante anime e tra queste anche persone consacrate a Dio. Pregate per loro almeno sette Pater Ave Gloria e il Credo. Ve lo raccomando! Molte anime sono in Purgatorio da molto tempo perché nessuno prega per loro. Nel Purgatorio ci sono diversi livelli: i più bassi sono vicini all'Inferno mentre quelli elevati si avvicinano gradualmente al Paradiso. (Messaggio del 20 Luglio 1982).


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