Caro figlio! Io sono tua madre e ti amo incondizionatamente. Da oggi non ti apparirò più ogni giorno ma soltanto il giorno di Natale, il giorno della nascita di mio Figlio. Non essere triste perché io sarò sempre con te come madre, e come ogni vera madre non ti abbandonerò mai. Continua a seguire la voce di mio Figlio, che è via di pace e di amore. Cerca di perseverare nella missione che ti ho affidato. Sii modello di un uomo che ha conosciuto Dio, l’amore di Dio. Si veda sempre in te un esempio di come Dio opera negli uomini e attraverso gli uomini. Io ti benedico con la mia benedizione materna e ti ringrazio di aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 12 Settembre 1998 a Jakov).
La leggenda narra di un vecchio mercante, avido e avaro, che per tutta la vita aveva accumulato ricchezze su ricchezze piangendo miseria e simulando nullatenenza durante le sue compravendite. Una notte, arrivato in vecchiaia, fu colto da una spaventosa insonnia e continuava a rivoltarsi nel letto sino a che la sua attenzione non fu attirata da rumori che provenivano dall'esterno. L'uomo apri l'uscio di casa e vide una folla di uomini che si recavano verso una comune direzione. Tra questi uno si volse verso di lui chiamandolo: "Fratello! Non vuoi unirti a noi?" Qualcuno sorrideva, qualcuno tendeva la mano. Il mercante si lasciò trasportare, pensando a quanto questa povera gente fosse gentile con lui, che era stato scontroso e arrivista per tutta la sua vita. Cammina cammina. giunsero alla grotta di Betlemme e tutti entrarono ad omaggiare Gesù Bambino e tutti, anche i più poveri, avevano qualcosa in dono. Il mercante allora si rese conto che lui, l'unico ricco, che avrebbe potuto portare molti doni, era a mani vuote. Allora si gettò ai piedi del bambino e pianse, pianse chiedendo perdono, pianse spostandosi e reggendosi a un albero, finché il suo cuore non cambiò, vestendosi di bontà e dolcezza. Le sue lacrime, al mattino, divennero perle splendenti tra due foglioline: era nato così il vischio. (La leggenda del vischio).
Caro figlio! Io sono tua madre e ti amo incondizionatamente. Da oggi non ti apparirò più ogni giorno ma soltanto il giorno di Natale, il giorno della nascita di mio Figlio. Non essere triste perché io sarò sempre con te come madre, e come ogni vera madre non ti abbandonerò mai. Continua a seguire la voce di mio Figlio, che è via di pace e di amore. Cerca di perseverare nella missione che ti ho affidato. Sii modello di un uomo che ha conosciuto Dio, l’amore di Dio. Si veda sempre in te un esempio di come Dio opera negli uomini e attraverso gli uomini. Io ti benedico con la mia benedizione materna e ti ringrazio di aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 12 Settembre 1998 a Jakov).
Oggi vi invito a compiere qualcosa di concreto per Gesù Cristo. Desidero che ogni famiglia della parrocchia, in segno di abbandono a Gesù, porti un fiore entro il giorno della gioia (il Natale). Desidero che ogni membro della famiglia abbia un fiore accanto al Presepio, affinché Gesù possa venire e vedere il vostro abbandono a Lui. (Tratto dal messaggio del 20 Dicembre 1984).
Desidero che siate come un fiore che fiorisca a Natale per Gesù!
O Santo Bambino Gesù, in te solo l'anima nostra, trova il vero conforto!
Il mio invito per Natale è questo: glorifichiamo insieme Gesù. Io quel giorno ve lo dono in modo particolare: vi invito a glorificare quel giorno, Gesù e la sua nascita! Cari figli, quel giorno pregate di più e pensate di più a Gesù. (Tratto dal messaggio del 12 Dicembre 1985).
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