venerdì 27 gennaio 2023
Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta (1)
venerdì 20 gennaio 2023
"Figlioli, pregate fino a che la preghiera non diventi per voi gioia!"
La preghiera che avete fatto stasera è stata breve, ma ho notato che avete pregato con sincerità di cuore. Davanti a Dio non esiste il tempo. Se pregate sinceramente per cinque minuti, questo è sufficiente per essere felici. A me non occorrono le vostre ore, oppure cento o duecento Padre Nostro, se non siete abbandonati a me. Per questo, piuttosto che cento, è meglio un solo Padre Nostro ma pregato con amore! (Messaggio del 20 Marzo 1985 dato al gruppo di preghiera).
venerdì 13 gennaio 2023
"In questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo!"
Cari figli, io, come Madre che ama i suoi figli, vedo quanto è difficile il tempo che state vivendo. Vedo la vostra sofferenza, ma voi dovete sapere che non siete soli: mio Figlio è con voi! Egli è dovunque, è invisibile, ma potete vederlo se lo vivete. Egli è la luce che vi illumina l’anima e dà pace. Lui è la Chiesa, che dovete amare, e pregare e lottare sempre per essa: non però solamente a parole, ma con opere d’amore. Figli miei, fate in modo che tutti conoscano mio Figlio, fate in modo che sia amato, perché la verità è nel mio Figlio, nato da Dio, Figlio di Dio. Non perdete tempo pensando troppo; vi allontanereste dalla verità. Accogliete la sua Parola con cuore semplice e vivetela. Se vivete la sua Parola, pregherete. Se vivete la sua Parola, amerete con amore misericordioso, vi amerete gli uni gli altri. Quanto più amerete, tanto più sarete lontani dalla morte. Per coloro che vivranno la Parola di mio Figlio e ameranno, la morte sarà vita. Vi ringrazio! Pregate per poter vedere mio Figlio nei vostri pastori. Pregate per poterlo abbracciare in loro. (Messaggio del 2 Agosto 2015 a Mirjana).
venerdì 6 gennaio 2023
Che i vostri pensieri, parole ed opere siano rivolte a mio Figlio, che siano in Suo nome: solo allora il mio cuore sarà colmo!
C’erano una volta, gli ulivi, degli alberi dritti e lisci come il pioppo, i più maestosi tra gli alberi del bosco.
Quando Gesù fu condannato alla crocifissione, il sommo sacerdote di Gerusalemme Caifa, mandò alcune guardie a cercare delle travi per farne la croce. Queste andarono verso il bosco a trovare l’albero giusto.
Il bosco, cominciò ad agitarsi, come colpito da un uragano. Era giunta voce che i due tipacci si stessero avvicinando. Gli alberi invocavano la morte, chiamavano su di sé il fulmine, chiedevano di diventare cenere. Non volevano essere parte di questa brutta azione, non volevano donare il loro legno per costruire la croce.
Quando le guardie giunsero al bosco, un gran silenzio pesava intorno: non si muoveva una foglia, e non si sentiva uccello cantare. Ogni albero pregava il cielo che gli fosse risparmiato un così terribile destino.
All’improvviso iniziarono a gemere tutti insieme, a piegarsi, a torcersi, a sprofondare in un susseguirsi di convulsioni, come se un vento fortissimo stesse squassando i loro rami e foglie. Quasi volessero nascondersi, coprirsi. Si piegarono e si torsero talmente che i rami si spezzarono e il tronco si piegò spaccando la corteggia. Quegli alberi che prima erano dritti e imponenti, adesso sembravano grigi e mostruosi.
I soldati non riuscirono a trovare un solo tronco dritto, utile a costruire una croce. Cambiarono quindi zona. Andarono dunque in un altro bosco dove c’erano le palme dai lunghi tronchi. Anche le palme però si agitarono, tanto da perdere le lunghe foglie, fino a svuotarsi dall’interno. Le guardie dovettero dunque cambiare di nuovo bosco.
Alla fine, la scelta delle guardie cadde su una quercia.
Da allora le palme danzano felici sventolando le foglie al vento.
Gli olivi continuarono a crescere contorti e spaccati per ricordare agli uomini l’orrore evitato, e piansero tanto.
Il buon Padre Creatore commosso dall’animo buono dell’ulivo, trasformò le loro lacrime in gocce verdi chiamate olive. Queste gocce, dal quale si può ricavare l’olio, era molto utile e importante per gli uomini, perché l’olio nutre, abbellisce, allevia i dolori, e dona la benedizione ai morenti. (Un Albero per la Croce).