venerdì 6 gennaio 2023

Che i vostri pensieri, parole ed opere siano rivolte a mio Figlio, che siano in Suo nome: solo allora il mio cuore sarà colmo!

C’erano una volta, gli ulivi, degli  alberi dritti e lisci come il pioppo, i più maestosi tra gli alberi del bosco. 
Quando Gesù fu condannato alla crocifissione, il sommo sacerdote di Gerusalemme Caifa, mandò alcune guardie a cercare delle travi per farne la croce. Queste andarono verso il bosco a trovare l’albero giusto. 
Il bosco, cominciò ad agitarsi, come colpito da un uragano. Era giunta voce che i due tipacci si stessero avvicinando. Gli alberi invocavano la morte, chiamavano su di sé il fulmine, chiedevano di diventare cenere. Non volevano essere parte di questa brutta azione, non volevano donare il loro legno per costruire la croce.
Quando le guardie giunsero al bosco, un gran silenzio pesava intorno: non si muoveva una foglia, e non si sentiva uccello cantare. Ogni albero pregava il cielo che gli fosse risparmiato un così terribile destino.
All’improvviso iniziarono a gemere tutti insieme, a piegarsi, a torcersi, a sprofondare in un susseguirsi di convulsioni, come se un vento fortissimo stesse squassando i loro rami e foglie. Quasi volessero nascondersi, coprirsi. Si piegarono e si torsero talmente che i rami si spezzarono e il tronco si piegò spaccando la corteggia. Quegli alberi che prima erano dritti e imponenti, adesso sembravano grigi e mostruosi.
I soldati non riuscirono a trovare un solo tronco dritto, utile a costruire una croce. Cambiarono quindi zona. Andarono dunque in un altro bosco dove c’erano le palme dai lunghi tronchi. Anche le palme però si agitarono, tanto da perdere le lunghe foglie, fino a svuotarsi dall’interno. Le guardie dovettero dunque cambiare di nuovo bosco.
Alla fine, la scelta delle guardie cadde su una quercia.
Da allora le palme danzano felici sventolando le foglie al vento.
Gli olivi continuarono a crescere contorti e spaccati per ricordare agli uomini l’orrore evitato, e piansero tanto.
Il buon Padre Creatore commosso dall’animo buono dell’ulivo, trasformò le loro lacrime in gocce verdi chiamate olive. Queste gocce, dal quale si può ricavare l’olio, era molto utile e importante per gli uomini, perché l’olio  nutre, abbellisce, allevia i dolori, e dona la benedizione ai morenti. (Un Albero per la Croce).

Cari figli, purtroppo in mezzo a voi, figli miei, c’è tanta lotta, odio, propri interessi ed egoismo. Figli miei, così facilmente dimenticate mio Figlio, le Sue parole ed il Suo amore. La fede si spegne in molte anime ed il cuore è preso dalle cose materiali del mondo. Però il mio cuore materno sa che in mezzo a voi ci sono coloro che credono ed amano, coloro che cercano di avvicinarsi sempre più a mio Figlio, che Lo cercano instancabilmente e, in questo modo, cercano anche me. Questi sono gli umili e i miti i quali, con il dolore e la sofferenza che sopportano nel silenzio, con la loro speranza e soprattutto con la loro fede, sono gli apostoli del mio amore. Figli miei, apostoli del mio amore, vi insegno che mio Figlio non cerca preghiere con troppe parole, ma anche le opere ed i sentimenti, che preghiate, che con le preghiere personali cresciate nella fede e cresciate nell’amore. Amatevi gli uni e gli altri: questo è ciò che Lui chiede, questa è la via per la vita eterna. Figli miei, non dimenticate che mio Figlio ha portato la luce a questo mondo. L’ha portata a coloro che hanno voluto vederla e riceverla. Questi siate voi, perché questa è la luce della verità, della pace e dell’amore. Io vi guido maternamente ad adorare mio Figlio, ad amarlo con me. Che i vostri pensieri, parole ed opere siano rivolte a mio Figlio, che siano in Suo nome: solo allora il mio cuore sarà colmo. Vi ringrazio. (Messaggio del 2 Gennaio 2019 a Mirjana).

Cari figli, vi invito nuovamente ad amare e non a giudicare. Mio Figlio, per volontà del Padre Celeste, è stato in mezzo a voi per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi. Se volete seguire mio Figlio, non giudicherete ma amerete, come il Padre Celeste ama voi. Anche quando state più male, quando cadete sotto il peso della croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete amati e lodate il Padre Celeste per il suo amore. Figli miei, non deviate dalla strada per cui vi guido. Non correte verso la perdizione. La preghiera ed il digiuno vi rafforzino, affinché possiate vivere come il Padre Celeste vorrebbe; affinché siate i miei apostoli della fede e dell'amore; affinché la vostra vita benedica coloro che incontrate; affinché siate una cosa sola col Padre Celeste e con mio Figlio. Figli miei, questa è l'unica verità, la verità che porta alla vostra conversione e poi alla conversione di tutti coloro che incontrate e che non hanno conosciuto mio Figlio, di tutti coloro che non sanno cosa significa amare. Figli miei, mio Figlio vi ha donato i pastori: custoditeli, pregate per loro. Vi ringrazio! (Messaggio del 2 Maggio 2013 a Mirjana).

Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a prendere e vivere sul serio i messaggi che vi do. Cari figli, a causa vostra sono restata così a lungo per aiutarvi a mettere in pratica tutti i messaggi che io vi do. Perciò, cari figli, vivete con amore verso di me tutti i messaggi che io vi do. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 30 Ottobre 1986 a Mirjana).





Cari figli, vi invito che questo tempo sia per voi un incentivo ancor più forte alla preghiera. In questo tempo, figlioli, pregate affinché Gesù nasca in tutti i cuori, particolarmente in quelli che non lo conoscono. Siate amore, gioia e pace in questo mondo senza pace. Io sono con voi e intercedo presso Dio per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 Novembre 2003 a Mirjana).

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