giovedì 28 settembre 2023

"Quando si spingeranno davanti al tabernacolo come ora fanno davanti alla canonica, avranno capito tutto!"

Cari figli, vi invito a conoscere il meglio possibile mio Figlio attraverso la preghiera e la misericordia. Perché con i cuori puri ed aperti impariate ad ascoltare. Ascoltare ciò che vi dice mio Figlio per riacquistare la vista spirituale. Come un unico popolo di Dio, in comunione con mio Figlio, testimoniate la verità con la vostra vita. Pregate, figli miei, affinché insieme a mio Figlio possiate portare solo pace, gioia ed amore a tutti i vostri fratelli e sorelle. Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna. (Messaggio del 18 marzo 2023 a Mirjana).

Io vi sono più vicina durante la messa che durante l’apparizione. Molti pellegrini vorrebbero essere presenti nella stanzetta delle apparizioni e perciò si accalcano attorno alla canonica. Quando si spingeranno davanti al tabernacolo come ora fanno davanti alla canonica, avranno capito tutto, avranno capito la presenza di Gesù, perché fare la comunione è più che essere veggente. (Messaggio del 12 novembre 1986).

Cari figli! In questo tempo di grazia in cui l’Altissimo mi ha inviato a voi per amarvi e guidarvi sulla via della conversione, offrite le vostre preghiere e i vostri sacrifici per tutti coloro che sono lontani e non hanno conosciuto l’amore di Dio. Voi, figlioli, siate testimoni d’amore e di pace per tutti i cuori inquieti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 Luglio 2023 a Marija).

Cari figli, oggi vi invito a vivere nell'umiltà tutti i messaggi che vi sto dando. Cari figli, non vi insuperbite per il fatto di vivere i messaggi. Non andate in giro, dicendo: noi li viviamo! Se porterete nei vostri cuori i messaggi e li vivrete, tutti se ne accorgeranno e non ci sarà bisogno di parole, le quali servono soltanto a coloro che non ascoltano. Per voi non c'è bisogno di dirlo con le parole. Voi, cari figli, dovrete soltanto vivere e con la vita testimoniare! Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 20 settembre 1985).

Grande protettore dell’infanzia, san Giovanni Bosco diceva ai ragazzi e ai suoi confratelli: “Non esiste nulla che il demonio tema di più di queste due cose: una comunione ben fatta e le visite frequenti al Santissimo Sacramento: Volete che il Signore ci doni tante grazie? Visitatelo spesso. Volete che il Signore ce ne dia poche? Visitatelo poche volte“.
Le sue ultime raccomandazioni ai suoi figli e alle sue figlie spirituali furono:
“Diffondete la devozione a Gesù sacramentato e a Maria ausiliatrice e vedrete quali saranno i miracoli. Aiutate molto i ragazzi poveri, i malati, gli anziani e la gente che più ha bisogno, e otterrete enormi benedizioni e aiuti da Dio. Vi aspetto tutti in Paradiso“.
Il ringraziamento dopo la Santa Comunione
“Dopo la Santa Comunione, trattenetevi almeno un quarto d’ora a fare il ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o stando al suo posto si mettesse, a ridere, chiacchierare, guardare di qua e di là per la chiesa…”
Fare la Santa Comunione
“Tutti hanno bisogno di fare la S. Comunione: i buoni per mantenersi buoni, ed i cattivi per diventare buoni. Ma prima di accostarvi a ricevere l’adorabile Corpo di Gesù, dovete riflettere se nel cuore siete pronti. Chi ha peccato e non vuol staccarsi dal suo peccato, anche se si è confessato, non è degno di ricevere il Corpo di Gesù; invece di arricchirsi di grazie, si rende più colpevole e degno di castigo. Se invece ci si è confessati con il chiaro proposito di cambiare, accostiamoci pure al pane degli Angeli. Si badi però che la frequenza ai Sacramenti non è, da sola, sicuro indizio di bontà. […]
Se non potete comunicarvi sacramentalmente, fate almeno la Comunione Spirituale. Di che si tratta? Essa consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù nel vostro cuore”.
Comunione Spirituale: una preghiera
“Gesù mio, ti credo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Siccome ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore…
Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te: non permettere che io abbia mai a separarmi da Te. Amen”
Condizioni per fare una buona Comunione
“Per fare una buona Comunione, occorre essere liberi dal peccato mortale. Chi ne avesse anche uno solo, commetterebbe un sacrilegio e, come dice la Sacra Scrittura, “mangerebbe la sua condanna, perché non vuol distinguere il Corpo del Signore dal pane materiale”. […]
Non bisogna poi dimenticare che la Santa Comunione, anche quella quotidiana, preserva sì dai peccati mortali, ma non rende impeccabili.
Cerchiamo perciò di avere il cuore distaccato dai peccati, cerchiamo di migliorare…. e poi non spaventiamoci dei difetti quotidiani: la Santa Comunione, ogni volta che la riceviamo degnamente, li cancella! E ci rafforza per evitarli, in gran parte, per il futuro”.
La Comunione frequente
“Con quale frequenza dovete accostarvi alla santa Comunione? Sentite. Gli Ebrei quando erano nel deserto, mangiavano la manna che cadeva tutti i giorni. Ora, dice il Vangelo che la manna è figura dell’Eucarestia, perciò dobbiamo anche noi mangiarla tutti i giorni, su questa terra, (che è figurata dai 40 anni passati dal popolo ebreo nel deserto). Quando noi saremo giunti alla terra promessa non la mangeremo più perché vedremo e avremo sempre Iddio con noi nella sua essenza.
I primi fedeli si comunicavano tutti i giorni e andavano alla Messa: quei pochi che per qualche motivo non si potevano comunicare, ad un certo punto di essa dovevano uscire. Anche più tardi, ma ancora in quei primi tre secoli, nessuno andava alla Messa senza accostarsi alla santa Comunione.
La santa Chiesa poi, radunata nel santo Concilio di Trento, dichiarò essere suo desiderio che i fedeli andando alla essa si accostassero tutti alla santa Comunione. Difatti se il cibo del corpo si deve pigliare tutti i giorni, perché non il cibo dell’anima? Così dicono Tertulliano e Sant’Agostino.
Ma dunque, voi mi osserverete, avremo tutti ad accostarci propriamente ogni giorno? Vi risponderò che il precetto non c’è di accostarci tutti i giorni. Gesù Cristo lo brama, ma non lo comanda. […]
La gran cosa che io raccomando è questa. Ciascuno tenga la sua coscienza in tale stato da poter far la Comunione tutti i giorni. Vorrei ancora togliere un inganno che è nella mente dei giovani: dicono alcuni che per comunicarsi spesso bisogna esser santi. Non è vero. Questo è un inganno. La Comunione è per chi vuol farsi santo, non per i santi. I rimedi si danno ai malati, il cibo si dà ai deboli. Oh, quanto io sarei fortunato se potessi vedere acceso in voi quel fuoco che il Signore è venuto a portare sulla terra”!
Ancora sulla Comunione frequente
“Riguardo alla frequenza della Comunione ognuno di voi si accordi col suo confessore, e si accosti alla sacra mensa quel numero di volte che gli sarà indicato. Ma il gran punto da non dimenticarsi mai, è di tenere costantemente la coscienza in tale stato da poter fare la Comunione tutti i giorni. Se uno non è capace di perseverare in tale stato di coscienza che gli permetta di andare per otto giorni alla Comunione io non gli consiglio la Comunione così frequente. A questo proposito voglio raccontarvi un fatterello.
Vi era un uomo solito ad andarsi a confessare da San Vincenzo de’ Paoli, ma non gli piaceva questo confessore, perché gli ordinava la frequente Comunione ed insisteva, perché andasse più volte alla settimana. Questo tale, stanco di quell’esigenza, pensò di cambiare confessore e di andare da un altro. Trovatolo, gli disse: “Io ero solito andare da Padre Vincenzo; ma mi ordinava la Comunione quasi tutti i giorni. Ciò non mi piace e son venuto da lei per ricevere il suo consiglio”. Quel confessore non badando al male che faceva, gli rispose: “Basta accostarvisi una volta la settimana”.
Passato un po’ di tempo consigliò al suo penitente di accostarsi solo una volta ogni quindici giorni, per la ragione che avrebbe potuto prepararsi meglio. Finalmente finì col dirgli di comunicarsi una volta al mese. Il povero uomo seguiva questi consigli. E che ne avvenne? Finì con dare un addio alla confessione e abbandonarsi alla vita licenziosa.
Ma agitato dai rimorsi delle sue colpe, fece ritorno a San Vincenzo e gli disse:
“Va male, Padre Vincenzo, va male!”
“E perché, – gli rispose San Vincenzo – o figlio mio, non mi siete più venuto a trovare?. “Perché mi dava fastidio la frequente Comunione e volli cambiar confessore per andarvi più di rado. Ma vedo che, lasciando la Comunione, lascio anche la pietà, divento peggiore ed ho finito per non più andarmi a confessare. Perciò d’ora in avanti voglio seguire il suo consiglio ed accostarmi di frequente alla santa Comunione”.
E si confessò da San Vincenzo, fece le sue cose bene e ridivenne a poco a poco la pia persona che era prima. […]”.
Gesù nell’Eucaristia è fonte di grazia
[…] Una santa vide un giorno sull’altare Gesù bambino il quale reggeva, nel suo vestitino, un numero straordinario di perle preziosissime. Era triste. “Perché sei così triste, mio Signore”? – chiese la santa. “Perché nessuno viene a chiedermi le grazie che ho già qui preparate. Nessuno le vuole. Non so a chi darle…”. (Giovanni Bosco e le perle di Gesù Bambino!).





Cari figli, anche oggi desidero in particolare invitarvi a pregare in questo tempo per le famiglie. Pregate, cari figli, per le famiglie: per la comunione nelle famiglie, per la pace nelle famiglie. Intercedo per tutti voi presso mio Figlio e prego per tutti voi. Siate perseveranti nella preghiera! Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 19 maggio 2017 a Ivan).


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