giovedì 4 aprile 2024

"Pregate, pregate, pregate, e potrete accettare gli altri con amore e perdonare a tutti coloro che vi hanno fatto del male!"

La morte prematura di bambini e ragazzi è una realtà sconvolgente non solo per i familiari, ma per tutto il contesto sociale in cui la giovane vita era inserita. Trovare un significato a queste tragedie è umanamente a dir poco arduo, ma i piani di Dio vanno ben al di là della nostra comprensione.
Così è avvenuto per Marianna Boccolini che nasce a Narni (TR) il 7/5/1992, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria del ritrovamento della Croce di Cristo da parte di Sant’Elena, e muore in un incidente stradale il 18 agosto del 2010, giorno in cui il calendario ricorda questa stessa Santa. Sin da piccola evidenzia il suo carattere gioioso ed affettuoso, insieme ad una spiccata sensibilità. La madre Maria Letizia, medico, ricorda che all’età di tre anni la bambina rispose così alla domanda del nonno su cosa fosse per lei la vita: Nonno, la vita è il rischio di non morire. 
A 5, 6 anni rimprovera i suoi familiari, indaffarati per i regali e il pranzo di Natale, perché non prestano attenzione ad un povero che tende la mano. La famiglia in cui cresce non è particolarmente religiosa, e Marianna all’età di sette anni si trova a vivere la separazione dei genitori.
A descrivere come Marianna affronta questo momento difficile è sempre la madre: La stessa compassione che aveva con i compagni, con i poveri, con gli ammalati, l’aveva anche nei nostri confronti. Come dicono di lei gli amici, Marianna non giudicava mai nessuno e amava senza pretendere di essere amata. A undici anni, quattro anni dopo la nostra separazione, lei scrisse di “essere stata un’egoista” e per aver pensato solo alla propria sofferenza per quella separazione e “non al fatto che anche loro [la mamma e il papà, n.d.r.] potessero soffrire, tanto quanto me”. (Marianna Boccolini, morta a 18 anni a causa di un incidente stradale, che continua a convertire i cuori-1). 

Cari figli, l'amore mi conduce a voi, l'amore che desidero insegnare anche a voi: il vero amore. L'amore che mio Figlio vi ha mostrato quando è morto sulla croce per amore verso di voi. L'amore che è sempre pronto a perdonare e a chiedere perdono. Quanto è grande il vostro amore? Il mio Cuore materno è triste mentre nei vostri cuori cerca l'amore. Non siete disposti a sottomettere per amore la vostra volontà alla volontà di Dio. Non potete aiutarmi a far sì che coloro che non hanno conosciuto l'amore di Dio lo conoscano, perché voi non avete il vero amore. Consacratemi i vostri cuori ed io vi guiderò. Vi insegnerò a perdonare, ad amare il nemico ed a vivere secondo mio Figlio. Non temete per voi stessi. Mio Figlio non dimentica nelle difficoltà coloro che amano. Sarò accanto a voi. Pregherò il Padre Celeste perché la luce dell'eterna verità e dell'amore vi illumini. Pregate per i vostri pastori perché, attraverso il vostro digiuno e la vostra preghiera, possano guidarvi nell'amore. Vi ringrazio. (Messaggio del 2 febbraio 2013 a Mirjana).

La libertà è scegliere l’amore, la bellezza, la verità. La vita non è nulla se dimentichiamo di condurla rispettando i comandamenti dettatici da Dio. In fondo tutto quello che possediamo in realtà non ci appartiene, ma abbiamo tutti il dovere di combattere la discordia e la sopraffazione affinché si possa divenire finalmente davvero liberi. 
La prima ad essersi convertita dopo la morte della ragazza è stata proprio la mamma, che sottolinea come questa esperienza abbia interessato anche altre persone:
C’era un suo compagno di classe, di origine albanese e musulmano, che tutti evitavano, perché era considerato un bullo. Marianna, che non si fermava mai alle apparenze, volle invitarlo a uno spettacolo natalizio, a cui la accompagnavo. Lei diceva che questo ragazzo non era compreso e aveva ragione. Quella sera scoprii una persona completamente diversa, educata, corretta e dotata di profondità d’animo. Ebbene, dopo la morte di Marianna quel ragazzo si è convertito al cristianesimo. Marianna non negava il male, a volte correggeva fraternamente i suoi coetanei ma era sempre attenta a mostrare loro il bene che potevano fare. Ricordo anche di un suo professore ateo che, a una riunione, aveva detto: “Non mi nominate Dio, per carità!”. Lui rimase molto toccato dalla testimonianza di Marianna, in particolare attraverso i suoi temi. Anni dopo la sua morte, lo stesso insegnante ha detto che Marianna è riuscita a parlargli di Dio senza nominarlo, che non imponeva la sua fede a nessuno, eppure è riuscita a scalfire il suo cuore indurito. Oggi questo professore sta facendo un percorso di fede. 
Maria Letizia racconta dell’incidente, e di un episodio che lo precedette in cui un ragazzo  che da poco aveva perso la madre riaccompagnò in macchina Marianna a casa. Avendo visto come questo giovane guidava bruscamente, ella chiese alla figlia di non salire più in macchina con lui ricevendo questa risposta molto determinata: Mamma, non lo giudicare mai, qualunque cosa accada. (Marianna Boccolini, morta a 18 anni a causa di un incidente stradale, che continua a convertire i cuori-2). 

“Cari figli, con amore materno vi voglio stimolare all’amore verso il prossimo. Che mio Figlio sia la fonte di questo amore. Lui che poteva fare tutto con la forza ha scelto l’amore dando l’esempio a voi. Anche oggi Dio attraverso me vi trasmette l’immensa bontà e voi, figli miei, avete il dovere di rispondere ad essa. Con la stessa bontà e generosità comportatevi con le anime che incontrate. Che il vostro amore le converta. In questo modo mio Figlio e il suo amore risorgeranno in voi. Vi ringrazio!” La Madonna ha aggiunto: “I vostri pastori devono essere nei vostri cuori e nelle vostre preghiere”. (Messaggio del 2 luglio 2008 a Mirjana).

Pochi giorni dopo avvenne il sinistro in cui perirono Marianna e altri due amici, ma non Amedeo che era al volante. Un sacerdote, padre Massimo, ha detto a Maria Letizia 
Non solo lei l’ha perdonato in anticipo, ma ti ha preparato il terreno perché lo perdonassi  anche tu. 
Il giorno del funerale è presente anche Amedeo che ha chiesto il permesso di intervenire alla cerimonia; Maria Letizia vive già la grazia del perdono e privatamente lo ringrazia per aver avuto la prontezza di estrarre dall’abitacolo il corpo di Marianna prima che la vettura prendesse fuoco.
(…) potei vestirla con il mio abito da sposa che lei provò qualche tempo prima di morire. Mi disse: “Mamma, tienilo da parte, lo indosserò il giorno più importante della mia vita”. Non parlò di “matrimonio”: lei sentiva che sarebbe morta molto giovane. 
Marianna è tumulata in una cappella a lei dedicata nel cimitero di Narni, dove molti vanno a renderle omaggio e pregarla.
Ci sono persone – termina la mamma – che pregano per Marianna, che hanno anche ricevuto delle grazie. Continuo a rimanere stupita di tutto questo, mi fa capire che Marianna  non è solo mia. (Marianna Boccolini, morta a 18 anni a causa di un incidente stradale, che continua a convertire i cuori-3). 

Cari figli, oggi vi invito a comprendere che senza amore non potete capire che Dio deve essere al primo posto nella vostra vita. Per questo, figlioli, vi invito tutti, ad amare non con amore umano ma con l'amore di Dio. Così la vostra vita sarà più bella e non interessata. Capirete che Dio si dona a voi per amore nel modo più semplice. Figlioli, per poter capire le mie parole, che vi dono per amore, pregate, pregate, pregate, e potrete accettare gli altri con amore e perdonare a tutti coloro che vi hanno fatto del male. Rispondete con la preghiera, la preghiera è il frutto dell'amore verso Dio Creatore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 settembre 1997).





Cari figli, vi esorto all'amore verso il prossimo, e soprattutto all'amore verso chi vi procura del male. Così, con l'amore, potrete apprezzare le intenzioni del cuore. Pregate ed amate, cari figli: con l'amore potrete fare anche ciò che vi sembrava impossibile. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 7 novembre 1985).

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