giovedì 18 aprile 2024

"Abbiate fiducia in me perché tutto quello che desidero, lo desidero per il vostro bene, il bene eterno creato dal Padre Celeste!"

Cari figli, vi invito ad accogliere con semplicità di cuore le mie parole, che vi dico come Madre affinché vi incamminiate sulla via della luce piena, della purezza, dell’amore unico di mio Figlio, uomo e Dio. Una gioia, una luce indescrivibile con parole umane penetrerà nella vostra anima, e verrete afferrati dalla pace e dall’amore di mio Figlio. Desidero questo per tutti i miei figli. Perciò voi, apostoli del mio amore, voi che sapete amare e perdonare, voi che non giudicate, voi che io esorto, siate un esempio per tutti quelli che non percorrono la via della luce e dell’amore o che hanno deviato da essa. Con la vostra vita mostrate loro la verità, mostrate loro l’amore, poiché l’amore supera tutte le difficoltà, e tutti i miei figli sono assetati d’amore. La vostra comunione nell’amore è un dono per mio Figlio e per me. Ma, figli miei, ricordate che amare vuol dire sia voler bene al prossimo che desiderare la conversione della sua anima. Mentre vi guardo riuniti attorno a me, il mio Cuore è triste perché vedo così poco amore fraterno, amore misericordioso. Figli miei, l’Eucaristia, mio Figlio vivo in mezzo a voi, e le sue parole vi aiuteranno a comprendere. La sua Parola, infatti, è vita, la sua Parola fa sì che l’anima respiri, la sua Parola vi fa conoscere l’amore. Cari figli, vi prego nuovamente, come Madre che vuol bene ai suoi figli: amate i vostri pastori, pregate per loro. Vi ringrazio! (Messaggio del 2 giugno 2018 a Mirjana).

Suor Luisidia Casagrande, storica caposala dell'ospedale di Borgo Trento, è morta lo scorso 7 gennaio a 104 anni. Salvò il laboratorio analisi dai tedeschi con un finto funerale nascondendo in quattro bare tutto il materiale e le apparecchiature
Lo scorso 7 gennaio è morta a 104 anni suor Luisidia Casagrande, infermiera e caposala del Laboratorio analisi dell’ospedale di Borgo Trento di Verona per 68 anni. Veniva chiamata l’angelo del laboratorio, che ormai sentiva come fosse casa sua e che riuscì a salvare durante la Seconda Guerra Mondiale con un ingegnoso stratagemma.
Lina, questo è il nome di battesimo, era nata il 20 giugno 1918 in provincia di Treviso da una famiglia di umili origini. Prese i voti a vent’anni nel 1938, ma la chiamata era arrivata che era soltanto una ragazzina di nemmeno quattordici. Quando comunicò a suo padre l’intenzione di diventare suora lui non la ostacolò, le consigliò però di pensarci bene “perché un domani non avrai da pentirtene”. 
L’anno dopo i voti conseguì il diploma di infermiera professionale grazie al consenso del suo istituto, le Sorelle della Misericordia di Verona. Prese servizio nello stesso anno presso il laboratorio analisi, prima di lei non c’erano mai state suore. La Madre Superiora diede il permesso al direttore dell’epoca di assumerla.
Quella di suor Luisidia è una storia personale e professionale di grande levatura – le parole di Callisto Marco Bravi, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona – (…) suor Luisidia è parte del nostro progresso, ha cominciato quando ancora le analisi si facevano manualmente fino a utilizzare le più moderne tecnologie. 
Suor Luisidia amava ripetere: Ricordiamoci che in una provetta c’è prima di tutto un paziente e che in quella provetta, per poco che ci sia, c’è sempre un uomo intero.
Un pensiero pieno di rispetto e d’amore quello di considerare il paziente sempre nella sua dignità e integrità di persona prima che di malato.
(Il coraggio di suor Luisidia che ingannò i nazisti con 4 bare-1).

Cari figli desidero operare attraverso di voi, miei figli, miei apostoli, per radunare alla fine tutti i miei figli là dove tutto è pronto per la vostra felicità. Prego per voi, perché possiate convertire con le opere, perché è giunto il tempo delle opere di Verità, di mio Figlio. Il mio amore opererà in voi, mi servirò di voi. Abbiate fiducia in me perché tutto quello che desidero, lo desidero per il vostro bene, il bene eterno creato dal Padre Celeste. Voi, figli miei, apostoli miei, vivete la vita terrena in comunione coi miei figli che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio, che non mi chiamano “Madre”, ma non abbiate paura di testimoniare la Verità. Se voi non temete e testimoniate con coraggio, la Verità trionferà miracolosamente. Ma ricordate: la forza è nell’amore. Figli miei, l’amore è pentimento, perdono, preghiera, sacrificio e misericordia. Se saprete amare, convertirete con le opere, consentirete alla luce di mio Figlio di penetrare nelle anime. Vi ringrazio! Pregate per i vostri pastori: essi appartengono a mio Figlio, Lui li ha chiamati. Pregate affinché abbiano sempre la forza e il coraggio di risplendere della luce di mio Figlio. (Messaggio del 2 giugno 2015 a Mirjana).

Suor Luisidia si è sempre dedicata al lavoro con profondo impegno e grande cura, ricevendo numerosi riconoscimenti per questo. Nel 1976 gli Istituti Ospedalieri di Verona le conferirono la medaglia d’oro di benemerenza. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune la medaglia d’oro della città. Nel 2007 l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.
C’è poi un episodio che mostra la tempra e il carattere di questa suora dal fisico minuto ma dallo spirito di fuoco. Lei stessa lo raccontava ancora senza dimenticanze fino all’età di 100 anni:
Era il 1943. Alla mattina io arrivavo in ospedale prima dei tedeschi. Così, giorno per giorno, portavo via il materiale e piccole apparecchiature, il necessario per eseguire gli esami più urgenti. Nel laboratorio c’erano le bare del Comune per gli indigenti. Con quel materiale ne riempii quattro. Poi chiamai il carro funebre. A guidarlo era una persona fidata. Caricammo le quattro bare e salii anch’io. Solo che invece che al cimitero le portammo all’ospedale militare di piazzetta Santo Spirito dove erano ricoverati i pazienti del Civile. 
Così il laboratorio non perse nemmeno un giorno di attività a favore della popolazione colpita dalla guerra.
La notte del 5 luglio del 1944 si trovava all’ospedale militare quando un bombardamento distrusse tutto. Morirono 45 pazienti del reparto di Chirurgia e cinque sue consorelle. Suor Luisidia provò disperatamente a salvarle ma non ci riuscì. Chissà quanto dolore si portò nel cuore da quel giorno.
La religiosa ha vissuto il suo lavoro come una vera e propria missione, una maniera speciale di occuparsi degli uomini e del Signore, vivo e presente più che mai negli ammalati.
Chissà quanti operatori sanitari saranno stati ispirati dal suo esempio, dalla sua capacità di lavorare con amore, perché come scrisse Gibran: “(…) quando lavorate con amore voi stabilite un vincolo con voi stessi, con gli altri e con Dio”. (Il coraggio di suor Luisidia che ingannò i nazisti con 4 bare-2).

Cari figli, oggi come mai prima vi invito a vivere i miei messaggi e a metterli in pratica nella vostra vita. Io sono venuta a voi per aiutarvi e perciò vi invito a cambiare vita, perché avete preso un misero cammino: la via della rovina. Quando vi ho detto: 'pregate, digiunate, riconciliatevi', avete preso questi messaggi superficialmente. Voi avete iniziato a viverli per poi, però, lasciarli perché era difficile. No, cari figli! Quando qualcosa è bene, occorre perseverare nel bene e non pensare: 'Dio non mi vede, non ascolta, non aiuta '. Così vi siete allontanati da Dio e da me per il vostro misero interesse. Io desideravo fare di voi un'oasi di pace, di amore, di bontà. Dio desiderava che voi con il vostro amore e con il suo aiuto faceste miracoli e deste l'esempio; perciò ecco che cosa vi dico: satana si prende gioco di voi e delle vostre anime e io non posso aiutarvi perché siete lontani dal mio cuore. Perciò pregate e vivete i miei messaggi e così vedrete i miracoli dell'amore di Dio nella vostra vita quotidiana. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 25 marzo 1992).




Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene. (Tratto dal messaggio del 4 luglio 1983).

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