venerdì 19 aprile 2019

"Questa per me è la fede: abbandonarsi alla volontà di Dio!"

Giulia Gabrieli (Bergamo, 3 marzo 1997 – Bergamo, 19 agosto 2011) è stata una giovane italiana proclamata serva di Dio dalla Chiesa cattolica. Giulia era figlia di Antonio Gabrieli e Sara Lecchi ed aveva un fratello, Davide. Crebbe a Bergamo, nel quartiere San Tomaso de' Calvi; molto devota alla religione cattolica, veniva spesso descritta come una ragazza semplice e solare e fra le sue principali passioni vi erano la scrittura e la danza. Il 1 agosto 2009, mentre la famiglia si trovava in vacanza al mare, Giulia presentò una tumefazione sulla mano sinistra; inizialmente i genitori considerarono la causa come una semplice puntura d'insetto, ma accorgendosi che tale sintomo non regrediva Giulia cominciò una serie di esami e fu sottoposta a chemioterapia, poiché la diagnosi risultò essere quella di un sarcoma. Nonostante tutto, Giulia continuò ad andare a scuola e riuscì a superare brillantemente gli esami di terza media; inoltre scrisse una serie di parole legate alla sua vita ed alla malattia, che in seguito vennero raccolte il un libro intitolato: Un gancio in mezzo al Cielo. Giulia muore la sera del 19 agosto 2011. Giulia oggi riposa nel Cimitero monumentale di Bergamo. Il 7 Aprile 2019 presso il santuario della Madonna dei Campi di Stezzano viene aperto il processo di beatificazione dal Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi. (Giulia Gabrieli). 

Cari figli! Vi prego con tutto il mio cuore, vi prego purificate i vostri cuori dal peccato e rivolgeteli in alto verso Dio e verso la vita eterna. Vi prego vegliate e siate aperti alla verità. Non permettete che tutte le cose di questa terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell'unione con il mio Figlio. Io vi guido sul cammino della vera sapienza perché soltanto con la vera sapienza potete conoscere la vera pace ed il vero bene. Non perdete il tempo chiedendo i segni al Padre Celeste perché il segno più grande ve l’ha già dato, ed è il mio Figlio. Perciò, figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella verità, aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della verità, possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio. Questa è la conoscenza che dona la felicità sulla terra ed apre la porta della vita eterna e dell’amore immenso. Vi ringrazio. (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 18 marzo 2015).

Sogno di scrivere un libro perché devo proprio ringraziare il Signore che mi ha dato tanta-tanta-tanta forza. Ho conosciuto un ragazzo che aveva il rifiuto dell'ospedale. Quando veniva qui vomitava sempre. Nel suo cervello scattava l'equazione ospedale = chemioterapia = sto male. Cioè: in ospedale si va perché si sta male. Così, ogni volta che entrava, anche solo per un prelievo del sangue o una visita, continuava a stare male. Ecco, è chiaro che così ti complichi la vita. Se invece trovi la forza per pensare che anche andare in ospedale non è poi così brutto, tutto cambia in meglio. Per questo voglio sottolineare con forza l'importanza delle persone che ti stanno vicine e della preghiera: io ringrazio il Signore di avermi donato, attraverso la malattia che è ritornata, una seconda chance per capire quanto mi vuole bene. E ora io spero che le persone lo capiscano attraverso il libro, non attraverso la malattia. Perché la mia situazione non la auguro a nessuno, nonostante io la viva bene. Però, alle persone a cui è capitato, voglio proprio far capire che non è così brutto, non si possono passare le giornate a lamentarsi. Sì, certo, mentre faccio le chemioterapie sto anch'io male e mi chiedo: «Perché è successo proprio a me?». Poi però, quando sto meglio dico: «Ma sì, dai, adesso è passato» e ci rido sopra. È questo che voglio dire alle persone malate: "Rideteci sopra". A chi invece sta bene: "Aiutate le persone che sono malate ad accettare la loro malattia e a conviverci, sarà tutto più semplice!". (Giulia Gabrieli).  

Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio? Ho vissuto con lui, ho patito con lui. Vivendo la vita terrena, ho provato il dolore, perché ero una madre. Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi. Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse domande: non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo. Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza. Ma, con la pace nell'anima e in stato di grazia, una speranza esiste: è mio Figlio, Dio generato da Dio. Le sue parole sono il seme della vita eterna: seminate nelle anime buone, esse portano diversi frutti. Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio. (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 settembre 2017).

Io devo pregare il Signore affinché lui mi doni, attraverso le chemioterapie, la grazia della guarigione. Ma questo non basta: noi dobbiamo pregarlo affinché lui ci dia la forza di andare avanti, di sopportare le cure, di accettarle! Quest'anno io spero di guarire, ma anche se ciò non dovesse accadere so che lui mi è sempre vicino e mi da la forza di andare avanti. Inoltre, con là mia sofferenza, sto salvando tantissime altre persone e di questo sono felice! Questo «viaggio», questa «avventura», ha cambiato la mia fede: è diventata molto più forte, e così mi sento meglio, perché so di non essere mai sola, perché accanto a me c'è la Madonna, c'è il mio Angelo Custode. E anche la beata Chiara Luce... Qualche volta ho chiesto al Signore se poteva alleviarmi un po' di sofferenza. Lo ha fatto anche Gesù: «Allontana da me questo calice, tuttavia non sia fatta la mia ma la tua volontà». E lui ha ascoltato la mia richiesta. Dio dice: «Chiedete e vi sarà dato». Io ho chiesto e lui mi ha dato subito. Il primo giorno del ricovero, per esempio, che è sempre un po' il più brutto, io arrivo a sera che sono stremata e, nelle mie preghiere, gli chiedo sollievo. In effetti, il giorno dopo non dico che sono al settimo cielo però, anziché essere al «piano zero», sono al «piano secondo». Ed è già tanto... Questa per me è la fede: abbandonarsi alla volontà di Dio, perché lui non ci riserva cose brutte. Lui è buono, riserva solo il meglio per noi. (Giulia Gabrieli). 

Cari figli, io sono con voi per la grazia di Dio: per farvi diventare grandi, grandi nella fede e nell'amore, tutti voi. Voi il cui cuore, il peccato e la colpa ha fatto diventare duro come la pietra. Invece voi anime devote, voglio illuminare con una nuova luce. Pregate che la mia preghiera possa trovare i cuori aperti per poterli illuminare con la forza della fede e aprire nuove vie di amore e di speranza. Siate perseveranti. Io sarò con voi. (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 giugno 2008).







Vi invito ad essere uomini di preghiera. Pregate fino a quando la preghiera diventi per voi gioia e incontro con l’Altissimo. Lui trasformerà il vostro cuore e voi diventerete uomini d’amore e di pace. Figlioli, non dimenticate che satana è forte e vuole distogliervi dalla preghiera. Voi, non dimenticate che la preghiera è la chiave segreta dell’incontro con Dio. Per questo sono con voi, per guidarvi. Non desistete dalla preghiera. (Tratto dal messaggio del 25 agosto 2017).

In questo spazio raccogliamo i commenti e le preghiere dedicate alla Regina della Pace di Medjugorje

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