venerdì 31 maggio 2019

San Francesco da Paola

Francesco da Paola (Paola, 27 marzo 1416 – Tours, 2 aprile 1507) è stato un religioso italiano, proclamato santo da papa Leone X il Iº maggio 1519. Eremita, ha fondato l'Ordine dei Minimi. Francesco nacque a Paola, in Calabria Citeriore (oggi in provincia di Cosenza), il 27 marzo 1416 da Giacomo Martolilla, e Vienna da Fuscaldo. La famiglia di Giacomo proveniva da Cosenza, e ancora prima originaria di Messina. Il nome venne dato al bambino in onore a San Francesco d'Assisi, per l'intercessione del quale i due coniugi chiesero la grazia di un figlio, pur trovandosi già in età avanzata.  Alcuni anni dopo nacque una seconda figlia, Brigida. Da bambino, Francesco contrasse una forma grave d'infezione ad un occhio, tanto che i genitori si rivolsero nuovamente all'intercessione del Santo d'Assisi. Fecero quindi voto che in caso di guarigione il piccolo avrebbe indossato per un anno intero l'abito dell'ordine francescano. La malattia si risolse senza quasi lasciare traccia. Fin da piccolo, a Fuscaldo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all'obbedienza. All'età di tredici anni narrò della visione di un frate francescano che gli ricordava il voto fatto dai genitori. Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano, vi rimase per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori. Il tempo trascorso nella comunità evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita ed il culto dopo la morte. Durante quest'anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell'osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa, e praticava già molti digiuni e astinenze. Concluso l'anno, i frati avrebbero voluto trattenerlo con loro, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata prima di fare la sua scelta. Nel 1430 svolse, con la famiglia, un lungo pellegrinaggio che, avendo Assisi come meta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana: Loreto, Roma e Montecassino, toccando anche i romitori del Monte Luco. (San Francesco da Paola).

Cari figli, con materno amore vi invito affinché con cuore puro ed aperto, con totale fiducia, rispondiate al grande amore di mio Figlio. Io conosco la grandezza del suo amore, io ho portato lui dentro di me, l’Ostia in cuore, la Luce e l’Amore del mondo. Figli miei, anche il mio rivolgermi a voi è un segno dell’amore e della tenerezza del Padre Celeste, un grande sorriso ricolmo dell’amore di mio Figlio, una chiamata alla vita eterna. Il Sangue di mio Figlio è stato versato per voi per amore. Quel Sangue prezioso è per la vostra salvezza, per la vita eterna. Il Padre Celeste ha creato l’uomo per la felicità eterna. Non è possibile che moriate, voi che conoscete l’amore di mio Figlio, voi che lo seguite. La vita ha vinto: mio Figlio è vivo! Perciò, figli miei, apostoli del mio amore, la preghiera vi mostri la strada, il modo di diffondere l’amore di mio Figlio nella forma più eccelsa. Figli miei, anche quando cercate di vivere le parole di mio Figlio, voi pregate. Quando amate le persone che incontrate, diffondete l’amore di mio Figlio. L’amore è quello che apre le porte del Paradiso. Figli miei, sin dall'inizio ho pregato per la Chiesa. Perciò invito anche voi, apostoli del mio amore, a pregare per la Chiesa ed i suoi ministri, per coloro che mio Figlio ha chiamato. Vi ringrazio! (Messaggio del 2 maggio 2019 a Mirjana).

Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita eremitica, utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani. Nel 1435, altri si associarono a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruì una cappella e tre dormitori, dando di fatto inizio all'esperienza, tuttora in corso, dell'Ordine dei Minimi. Alle prime adesioni, se ne aggiunsero molte altre, tanto che il 31 agosto 1452 il nuovo arcivescovo di Cosenza, monsignor Pirro Caracciolo, concesse l'approvazione diocesana, atto che comportava la facoltà di istituire un oratorio, un monastero e una chiesa. E proprio l'edificazione del nuovo monastero fu l'occasione che i concittadini di Francesco utilizzarono per attestargli la loro profonda stima: persino i nobili paolani fecero da operai per affrettarne la costruzione. La fama di santità di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel 1467 Papa Paolo II inviò a Paola un suo emissario per avere notizie sull'eremita calabrese. Rientrato a Roma, l'inviato pontificio, monsignor Baldassarre De Gutrossis, presentava un rapporto positivo sulla vita di preghiera e austerità che pervadeva il monastero. Talmente ne era rimasto colpito da aggregarsi anche lui alla comunità dei Minimi, prendendo il nome di Baldassarre da Spigno. Il 4 luglio dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l'indulgenza a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero da Paola, nonché a coloro che l'avrebbero visitata. 
Nel 1470 ebbe inizio il procedimento giuridico-canonico per l'approvazione definitiva del nuovo ordine di eremiti. La "causa paolana" fu patrocinata da monsignor Baldassarre da Spigno. Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconosceva ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione: Congregazione eremitica paolana di San Francesco d'Assisi. Il riconoscimento della regola di estrema austerità venne invece con Papa Alessandro VI, in concomitanza col mutamento del nome in quello, ancora attuale, di Ordine dei Minimi. 
Con l'approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di Paola, fiorirono in Calabria e Sicilia. Paterno Calabro nel 1472, Spezzano della Sila nel 1474, Corigliano Calabro nel 1476, e Milazzo nel 1480, furono gli apripista. Francesco, che nel frattempo aveva trovato stabile dimora a Paterno Calabro, divenne quindi un punto di riferimento essenziale per la gente e per i poveri della sua terra. A lui ci si rivolgeva per consigli di carattere spirituale ma anche per consigli più prettamente pratici. Dopo aver trascorso gli ultimi anni in serena solitudine, morì in Francia a Plessis-lez-Tours il 2 aprile 1507, un venerdì Santo, a ben 91 anni, età più che ragguardevole per l'epoca. Approssimandosi la sua fine, chiamò a sé i suoi confratelli sul letto di morte, esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell'austerità nella regola. Provvide alla nomina del vicario generale e infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fece leggere la Passione secondo Giovanni. (San Francesco da Paola).

Cari figli! Questo è tempo di grazia, tempo di misericordia per ciascuno di voi. Figlioli, non permettete che il vento dell’odio e dell’inquietudine regni in voi e attorno a voi. Voi, figlioli, siete invitati ad essere amore e preghiera. Il diavolo vuole l’inquietudine e il disordine ma voi, figlioli, siate la gioia di Gesù Risorto il quale è morto e risorto per ciascuno di voi. Lui ha vinto la morte per donarvi la vita, la vita eterna. Perciò, figlioli, testimoniate e siate fieri di essere risorti in Lui. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 aprile 2019).







Io vi raduno sotto il mio manto materno, per aiutarvi a conoscere l'amore di Dio e la sua grandezza. Figli miei, Dio è grande. Sono grandi le sue opere. Non ingannatevi che potete fare senza di Lui neanche un passo, figli miei. Andate e testimoniate il suo amore. Io sono con voi. Vi ringrazio. (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 settembre 2006). 

In questo spazio raccogliamo i commenti e le preghiere dedicate alla Regina della Pace di Medjugorje

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