venerdì 28 luglio 2017

"Esortatevi al bene attraverso la preghiera"

Per la guarigione dei malati è necessaria una fede salda, una preghiera perseverante accompagnata dall'offerta di digiuni e sacrifici. Non posso aiutare coloro che non pregano e non fanno sacrifici. Anche quelli che sono in buona salute devono pregare e digiunare per i malati. Quanto più credete fermamente e digiunate per la stessa intenzione di guarigione, tanto più saranno grandi la grazia e la misericordia di Dio. E bene pregare imponendo le mani sui malati ed è bene anche ungerli con olio benedetto. Non tutti i sacerdoti hanno il dono di guarire: per risvegliare questo dono il sacerdote deve pregare con perseveranza, digiunare e credere fermamente. (Messaggio straordinario del 18 agosto 1982).

Cari figli! Siate preghiera e riflesso dell'amore di Dio per tutti coloro che sono lontani da Dio e dai comandamenti di Dio. Figlioli, siate fedeli e decisi nella conversione e lavorate su voi stessi affinché la santità della vita sia per voi veritiera. Esortatevi al bene attraverso la preghiera affinché la vostra vita sulla terra sia più piacevole. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 luglio 2017).

Pregate mio figlio Gesù! Rivolgetevi spesso al suo Sacro Cuore e al mio Cuore Immacolato. Chiedete ai Sacri Cuori che vi riempiano del vero amore con il quale potrete amare i vostri nemici. Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio, e preoccupati vi chiedete quando finirete i vostri doveri. E così durante la preghiera siete tesi e preoccupati. Non fate più così. Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene. Messaggio (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 4 luglio 1983).

venerdì 21 luglio 2017

"Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me"

Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Solo con la preghiera e il digiuno si può fermare la guerra; perciò, cari figlioli miei, pregate e testimoniate con la vostra vita che siete miei, che mi appartenete, perché satana in questi giorni torbidi vuole sedurre quante più anime possibile. Perciò vi invito a decidervi per Dio e Lui vi proteggerà e mostrerà cosa dovete fare e per quale via andare. Invito tutti coloro che mi hanno detto di sì a rinnovare la consacrazione a mio figlio Gesù, al suo cuore e a me, così che possiamo prendervi ancor più ardentemente come strumenti di pace in questo mondo senza pace. Medjugorje è per voi tutti un invito a pregare e anche a vivere giorni di grazia che Dio vi dà; perciò, cari figli, accettate l'invito alla preghiera con serietà. Io sono con voi e la vostra sofferenza è la mia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 25 aprile 1992).

Il cinque agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me? (Messaggio straordinario del 1 agosto 1984).

Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno. (Tratto dal messaggio straordinario del 21 luglio 1982).

venerdì 14 luglio 2017

"Signore, perdona a questo grande peccatore. Dammi tempo di fare penitenza. Non più mondo, non più peccati!"

San Camillo de Lellis (Bucchianico, 25 maggio 1550 – Roma, 14 luglio 1614) è stato un religioso e presbitero italiano. Fu il fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani). Nel 1746 è stato proclamato santo da papa Benedetto XIV e, insieme con san Giovanni di Dio, patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali. È, inoltre, patrono della Sanità militare e della Regione Abruzzo, insieme con San Gabriele dell'Addolorata. Camillo nacque da una famiglia appartenente alla piccola aristocrazia della cittadina abruzzese di Bucchianico: alla nascita, gli venne imposto il nome della madre, Camilla de Compellis, che lo aveva partorito a quasi 60 anni di età e che morì quando Camillo aveva 13 anni; il padre, Giovanni, era un ufficiale al servizio della Spagna. Giovane pigro e rissoso, il padre decise di avviarlo alla carriera militare. Ma, nel 1570, un'ulcera al piede lo costrinse ad abbandonare la compagnia. Per farsi curare fu costretto a recarsi a Roma, nell'Ospedale di San Giacomo degli Incurabili. Dopo la guarigione venne assunto come inserviente presso l'ospedale, ma l'esperienza fu breve: per la sua scarsa propensione al lavoro, venne allontanato. Intanto il padre era morto. Tornò a dedicarsi alle armi, come soldato di ventura, mettendosi a servizio, prima di Venezia, poi della Spagna. Ma presto tornò a condurre una vita dissoluta. Iniziò a vagabondare per l'Italia, fino a quando non venne assunto dai Cappuccini del convento di Manfredonia. Questi lo mandarono per una commissione presso il vicino convento di San Giovanni Rotondo. Il 2 febbraio 1575, in ritorno a Manfredonia, nella "Valle dell'inferno" avvenne la sua conversione: decise di abbracciare la vita religiosa e di diventare un frate cappuccino a Trivento. Ma l'antica piaga al piede tornò a dargli problemi: fu così costretto a tornare a Roma per curarsi. La Chiesa della Maddalena a Roma conserva il corpo del santo. Rimase nell'ospedale degli Incurabili per ben quattro anni. Qui maturò definitivamente la sua vocazione all'assistenza dei malati e, insieme con i primi cinque compagni che, seguendo il suo esempio, si erano consacrati alla cura degli infermi, decise di dare vita, nell'agosto del 1582 alla "Compagnia dei Ministri degli Infermi", i cui primi statuti vennero approvati da papa Sisto V il 18 marzo 1586. Camillo si trasferì nel convento della Maddalena e iniziò a prestare servizio presso l'ospedale di Santo Spirito in Sassia. Intanto, sotto la guida spirituale di Filippo Neri, riprese gli studi e, il 26 maggio 1583, fu ordinato sacerdote. La sua "Compagnia" si distinse subito e, il 21 settembre 1591, fu riconosciuta come Ordine religioso (Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi) da papa Gregorio XIV, rimasto impressionato dall'eroismo con cui Camillo e i suoi compagni avevano assistito i malati durante la carestia del 1590 a Roma. L'8 dicembre 1591 Camillo e i suoi primi compagni emisero la Professione religiosa di voti solenni, con un quarto voto di assistenza dei malati anche con pericolo della vita. Era nato un nuovo Ordine religioso. L'Ordine si espanse rapidamente in molte città italiane, nelle quali Camillo fondò nuove comunità, tutte al servizio dei grandi nosocomi cittadini. Le prime comunità sorsero a Napoli, Milano, Genova, Palermo, Bologna, Mantova. Gravemente malato, nel 1607 lasciò la direzione dell'Ordine, ma continuò ad assistere i malati fino alla morte, avvenuta il 14 luglio 1614 nel convento della Maddalena, che era diventato sede del suo Ordine e dove fu tumulato; la reliquia del suo cuore fu traslata a Bucchianico.

venerdì 7 luglio 2017

"Apostoli del mio amore, vi circondo col mio manto perché, come Madre, desidero proteggervi"


Cari figli grazie perché rispondete alle mie chiamate e perché vi radunate qui attorno a me, la vostra Madre Celeste. So che pensate a me con amore e speranza. Anch'io provo amore verso tutti voi, come ne prova anche il mio dilettissimo Figlio che, nel suo amore misericordioso, mi invia a voi sempre di nuovo. Lui,che era uomo ed è Dio, uno e trino; lui, che ha sofferto a causa vostra sia nel corpo che nell'anima. Lui che si è fatto Pane per nutrire le vostre anime e così le salva. Figli miei, vi insegno come essere degni del suo amore, a rivolgere i vostri pensieri a lui, a vivere mio Figlio. Apostoli del mio amore, vi circondo col mio manto perché, come Madre, desidero proteggervi. Vi prego: pregate per il mondo intero. Il mio Cuore soffre. I peccati si moltiplicano, sono troppo numerosi. Ma con l’aiuto di voi — che siete umili, modesti, ricolmi d’amore, nascosti e santi — il mio Cuore trionferà. Amate mio Figlio al di sopra di tutto ed il mondo intero per mezzo di lui. Non dovete mai dimenticare che ogni vostro fratello porta in sé qualcosa di prezioso: l’anima. Perciò, figli miei, amate tutti coloro che non conoscono mio Figlio affinché, per mezzo della preghiera e dell’amore che viene dalla preghiera, diventino migliori; affinché la bontà possa trionfare in loro, affinché le loro anime si salvino ed abbiano la vita eterna. Apostoli miei, figli miei, mio Figlio vi ha detto di amarvi gli uni gli altri. Ciò sia scritto nei vostri cuori e, con la preghiera, cercate di vivere questo amore. Vi ringrazio! (Messaggio del 2 luglio 2017).

Quando cominciate una giornata con la preghiera, con raccoglimento interiore e con l’amore nel cuore, quando siete in pace con tutti, quella giornata sarà per voi piena di gioia. Ma quando siete tristi, anche la vostra giornata sarà triste. Perciò siate sempre nella gioia! Siate quanto più gioiosi è possibile e vedrete che anche i vostri giorni saranno felici! (Tratto dal messaggio dato al gruppo di preghiera del 10 agosto 1984).