venerdì 2 novembre 2018

"L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!"

San Massimiliano Maria Kolbe, (Zduńska Wola, 8 gennaio 1894 – Auschwitz, 14 agosto 1941). La morte ad Auschwitz. Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di concentramento di Auschwitz, dove venne immatricolato con il numero 16670 e addetto a lavori umilianti come il trasporto dei cadaveri. Venne più volte bastonato, ma non rinunciò a dimostrarsi solidale nei confronti dei compagni di prigionia. Nonostante fosse vietato, Kolbe in segreto celebrò due volte una messa e continuò il suo impegno come presbitero. Alla fine del mese di luglio dello stesso anno venne trasferito al Blocco 14 e impiegato nei lavori di mietitura. La fuga di uno dei prigionieri causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel cosiddetto bunker della fame. Quando uno dei dieci condannati, Franciszek Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso: i campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e i gesti di solidarietà non erano accolti con favore. Kolbe venne quindi rinchiuso nel bunker del Blocco. Dopo due settimane di agonia senza acqua né cibo la maggioranza dei condannati era morta di stenti, ma quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni a Maria. La calma professata dal sacerdote impressionò le SS addette alla guardia, per le quali assistere a questa agonia si rivelò scioccante. Kolbe e i suoi compagni vennero quindi uccisi il 14 agosto 1941, vigilia della Festa dell'Assunzione di Maria, con una iniezione di acido fenico. I loro corpi vennero cremati il giorno seguente, e le ceneri disperse. Secondo la testimonianza di Franciszek Gajowniczek, Padre Kolbe disse ad Hans Bock, il delinquente comune nominato capoblocco dell'infermeria dei detenuti, incaricato di effettuare l'iniezione mortale nel braccio: «Lei non ha capito nulla della vita...» e mentre questi lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: «Ave Maria». Fu lo stesso tenente medico nazista che raccontò dopo alcuni anni questo fatto, che fu messo agli atti del processo canonico. L'espressione "Solo l'amore crea" fu ricordata più volte da Paolo VI nel 1971 in occasione della beatificazione di Kolbe. Franciszek Gajowniczek riuscì a sopravvivere ad Auschwitz. Tornato a casa, trovò sua moglie viva, ma i suoi due figli erano rimasti uccisi durante un bombardamento russo. Morì nel 1995. (San Massimiliano Maria Kolbe: Solo l'amore crea).

Cari figli, per volontà del Padre Celeste, come Madre di Colui che vi ama, sono qui con voi per aiutarvi a conoscerlo, a seguirlo. Mio Figlio vi ha lasciato le impronte dei suoi passi, perché vi fosse più facile seguirlo. Non temete, non siate insicuri. Io sono con voi! Non fatevi scoraggiare, perché sono necessari molta preghiera e sacrificio per quelli che non pregano, non amano e non conoscono mio Figlio. Aiutateli vedendo in loro dei vostri fratelli. Apostoli del mio amore, prestate ascolto alla mia voce in voi, sentite il mio materno amore. Perciò pregate: pregate operando, pregate donando. Pregate con amore, pregate con le opere e con i pensieri, nel nome di mio Figlio. Quanto più amore darete, tanto più ne riceverete. L’amore scaturito dall'Amore illumina il mondo. La redenzione è amore, e l’amore non ha fine. Quando mio Figlio verrà di nuovo sulla terra, cercherà l’amore nei vostri cuori. Figli miei, lui ha fatto per voi molte opere d’amore. Io vi insegno a vederle, a comprenderle e a rendergli grazie amandolo e perdonando sempre di nuovo il prossimo. Perché amare mio Figlio vuol dire perdonare. Non si ama mio Figlio, se non si riesce a perdonare il prossimo, se non si riesce a cercare di capire il prossimo, se lo si giudica. Figli miei, a cosa vi serve la preghiera, se non amate e non perdonate? Vi ringrazio! (Messaggio a Mirjana del 2 agosto 2017).

Kolbe crebbe in una famiglia religiosa, nella quale trovò sostegno e appoggio alla sua vocazione. Al centro della sua spiritualità pose la figura di Maria Immacolata, da lui intesa come tramite tra l'uomo e Dio, cui affidarsi con amore e fiducia: «A Gesù attraverso Maria» «Rimettiti in tutto alla Divina Provvidenza attraverso l'Immacolata e non preoccuparti di nulla.» Già nel periodo romano, le lettere di Kolbe evidenziano una intensa vita spirituale, caratterizzata dal desiderio di protendersi a tutta l'umanità e di far conoscere e amare Dio[15]. Presto Kolbe realizzò ciò che doveva dare forma e struttura al suo impegno e per questo costituì, nel 1917, la "Milizia dell'Immacolata", raccogliendo inizialmente membri tra amici molto stretti. L'Associazione in seguito si estese notevolmente ed è tuttora attiva in molti paesi, tra cui l'Italia. Kolbe fu beatificato il 17 ottobre 1971 da papa Paolo VI e canonizzato il 10 ottobre 1982 da papa Giovanni Paolo II, suo conterraneo. Il giorno della canonizzazione, papa Wojtyła nell'omelia lo definì «santo martire, patrono speciale per i nostri difficili tempi, patrono del nostro difficile secolo» e «martire della carità». Alla cerimonia era presente anche Franciszek Gajowniczek, l'uomo che aveva salvato dalla morte nel campo di concentramento. La Chiesa cattolica celebra la sua memoria nel giorno della sua morte, il 14 agosto. (Vita Spirituale di San Massimiliano Maria Kolbe).

Rivolgetevi al mio Cuore Immacolato con queste parole di consacrazione: “O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo tanto. Imprimi nei nostri cuori il vero amore così da avere un continuo desiderio di te. O Maria, umile e mite di cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo Cuore Immacolato, la salute spirituale. Fa’ che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo cuore. Amen. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 28 novembre 1983).

O Immacolata, Regina del cielo e della terra, Rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l'intera economia della misericordia, io, indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi, supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà Tua, e di fare ciò che Ti piace di me e di tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, di tutta la mia vita, morte ed eternità. Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso, senza alcuna riserva, per compiere ciò che è stato detto di Te: "Ella ti schiaccerà il capo" (Gn 3,15), come pure: "Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero" (Lit.), affinché nelle Tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la Tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere in tal modo, quanto più è possibile, il benedetto regno del Santissimo Cuore di Gesù. Dove Tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e santificazione, poiché ogni grazia scorre, attraverso le Tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi. Concedimi di lodarti, o Vergine santissima. Dammi forza contro i Tuoi nemici. (Consacrazione a Maria Immacolata di San Massimiliano Maria Kolbe).

Figli cari! Datemi la vostra mano perché, come vi ho sempre detto, io vorrei guidarvi per il grande amore che nutro per voi. Ma non posso farlo se voi non lo volete. Per questo occorre che mi offriate liberamente i vostri cuori. Io ho fatto tutto quello che potevo. Ora tocca a voi. Perciò, stasera ubbiditemi e fate ancora ciò che vi ho detto qualche giorno fa. Disponetevi ordinatamente, dialogate, esponete gli uni agli altri le proprie esperienze e le debolezze, e provate a sperimentare la presenza di Gesù in mezzo a voi. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 9 marzo 1985).







Impegnatevi a pregare con amore. Solo se veramente vi impegnate potrete riuscirvi. Perciò siate pronti al mattino a sopportare volentieri di alzarvi cinque minuti prima per evitare che, senza quei cinque minuti, vi vada in rovina l’intera giornata. E vi accorgerete che cinque minuti da trascorrere nel silenzio non sono affatto persi. Al mattino dunque pregate ed affidatevi a me. (Tratto dal messaggio dato al gruppo di preghiera del 12 marzo 1985). 

In questo spazio raccogliamo i commenti e le preghiere dedicate alla Regina della Pace di Medjugorje

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