venerdì 27 aprile 2018

"Ti regalo l'arma contro il tuo Golia. Ecco i tuoi 5 sassi"

Ti regalo l'arma contro il tuo Golia. Ecco i tuoi 5 sassi: I cinque sassi per sconfiggere i tanti Golia del nostro tempo sono: 1. La Preghiera con il cuore: Il Santo Rosario; 2. L'Eucarestia; 3. La Bibbia; 4. Il Digiuno; 5. La Confessione mensile. 

La Preghiera: Cari figli! Senza preghiera non c'è pace. Perciò vi raccomando, cari figli, di pregare per la pace davanti alla croce (Messaggio del 6 novembre 1984). Pregate mio figlio Gesù! Rivolgetevi spesso al suo Sacro Cuore e al mio Cuore Immacolato. Chiedete ai Sacri Cuori che vi riempiano del vero amore con il quale potrete amare i vostri nemici. Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio, e preoccupati vi chiedete quando finirete i vostri doveri. E così durante la preghiera siete tesi e preoccupati. Non fate più così. Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 4 luglio 1983).

L'Eucarestia: Cari figli! Vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari. (Messaggio del 15 marzo 1984). Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a mettere Dio al primo posto nella vostra vita, a mettere Dio al primo posto nelle vostre famiglie: accogliete le sue parole, le parole del Vangelo e vivetele nelle vostre vite e nelle vostre famiglie. Cari figli, in modo particolare in questo tempo vi invito alla S. Messa e all'Eucarestia. Leggete di più la Sacra Scrittura nelle vostre famiglie con i vostri figli. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata. (Messaggio straordinario dato a Ivan del 29 maggio 2017).

venerdì 20 aprile 2018

"Non posso sedermi con te, sono un'anima dell'aldilà"

Natuzza Evolo (1924-2009), la mistica calabrese ha raccontato più volte i suoi incontri con i defunti, che spesso le hanno parlato del loro destino finale. La Evolo non faceva occultismo e non si occupava dei morti: aveva invece la possibilità di vedere le anime perché Dio le permetteva di poterle incontrare. Molto spesso non riusciva a distinguerle, tanto che spesso ha offerto la sedia a persone andate in visita da lei salvo sentirsi rispondere: "Non posso sedermi, sono un'anima e vengo dall'aldilà". Don Marcello Stanzione ha raccontato l'incontro avuto il primo ottobre del 1997 con la Evolo: "Le chiesi se fosse vero che le sofferenze sulla terra sono poca cosa rispetto a quelle del purgatorio, e lei mi rispose che le pene del Purgatorio, sono sempre commisurate ai peccati compiuti dalla singola anima; che le sofferenze terrene, se accettate con pazienza e offerte a Dio, hanno grande valore, e possono accorciare di molto il proprio Purgatorio. Un mese di sofferenza terrena potrebbe evitare, ad esempio, un anno di purgatorio, come capitò a mia madre; mi ricordo Natuzza, che con la sua malattia avuta prima di morire ebbe risparmiato una parte di Purgatorio e andò quasi subito al "Prato Verde", dove non si soffre pur non avendo ancora la visione beatifica. Le sofferenze del Purgatorio, aggiunse Natuzza, possono essere talvolta più aspre perfino di quelle dell'Inferno, ma le anime le sopportano volentieri perché sanno che prima o poi avranno la visione eterna di Dio e sono sorrette da questa certezza; inoltre arrivano a loro i suffragi che mitigano e abbreviano le loro pene. Qualche volta hanno il conforto dell'Angelo Custode. Tuttavia a qualche anima che aveva gravemente peccato, ha raccontato Natuzza, è capitato di essere rimasta per molto tempo in dubbio sulla propria salvezza, stando sopra un precipizio da dove da una parte c'era il buio, da un'altra il mare, e dall'altra ancora il fuoco, e l'anima non sapeva se fosse in Purgatorio oppure all'Inferno. Solo dopo quarant'anni apprese di essersi salvata, e fu felicissima". Quando una persona muore, si presenta a Natuzza dopo quaranta giorni. Dove siano stati in quel periodo non lo dicono, ma riferiscono sulla loro destinazione finale. Chi è in purgatorio  dice di fare il Purgatorio sulla terra, dove hanno vissuto, dove hanno commesso i peccati. E il "Prato Verde", dicono i morti, è l'anticamera del Paradiso. Natuzza riusciva a distinguere solo i morti andati in Paradiso, perché camminavano sollevati da terra. "Sono innamorata di Gesù, - diceva Natuzza - Gli voglio bene più di ogni altra cosa. E poi la Madonna e San Francesco di Paola, perché è stato il primo: avevo dieci anni quando mi è apparso". Lei aveva accettato di vivere la sua esperienza straordinaria anche una missione: "Viene tanta gente peccatrice e poi si converte. Sono contenta perché porto anime a Gesù. La cosa più importante, il messaggio più importante resta uno solo l'umiltà e la carità in tutti i giorni della propria vita!

venerdì 13 aprile 2018

Quali sono le tentazioni del re del male per intrappolarci?

Quando sentite fiacchezza nella vostra preghiera, non vi fermate ma continuate a pregare con tutto il cuore. E non date retta al corpo, ma raccoglietevi completamente nel vostro spirito. Pregate con forza ancora maggiore così che il vostro corpo non vinca lo spirito e la vostra preghiera non sia vuota. Tutti voi che sentite fiacchezza nella preghiera, pregate con maggior ardore, lottate e meditate su quello per cui pregate. Non lasciate che nella preghiera vi inganni un qualunque pensiero. Allontanate tutti i pensieri, eccetto quelli che uniscono me e Gesù a voi. Scacciate gli altri pensieri con i quali Satana vuole ingannarvi e portarvi lontano da me. (Messaggio dato al gruppo di preghiera del 27 febbraio 1985). (Quando durante la preghiera ci sentiamo distratti dai pensieri e su tutto quello che c'è da fare nel corso della giornata, proviamo a pregare ad alta voce).

Satana ci prova in continuazione. Sempre senza sosta! La nostra anima viene tutti i giorni attaccata da ogni sorta di tentativo del maligno per scoraggiarci. A lui basta usare la nostra debolezza. Ma non stiamo a pensarci troppo, altrimenti non riusciamo a vivere. Ad ogni modo diamo un'occhiata a tutti i possibili tentativi di satana per allontanarci quotidianamente da Dio: 
1) "Satana vuole che io pensi di non aver bisogno di Dio" e questo significa non pregare e non adorare Dio.
2) "Non pentirti di nulla il peccato non esiste". Quanti mettono in discussione gli insegnamenti della chiesa?.
3) "Faccio ciò che mi pare. La vita è mia e me la gestisco io". La libertà è altra cosa. Gesù dice: "la verità vi farà liberi". Satana manipola il concetto di libertà, ma anche quello di verità.

venerdì 6 aprile 2018

"Solo il Rosario può fare i miracoli nel mondo e nella vostra vita"

Miei cari figli! Sono venuta da voi per condurvi alla purezza dell’anima e, quindi, verso Dio. Ma come mi avete accolto? All'inizio senza credere, con paura e sfiducia verso i ragazzi che ho scelto. Poi una maggioranza di voi mi ha accolto nel suo cuore e ha incominciato a mettere in pratica le mie richieste materne. Ma purtroppo questo non è durato a lungo. In qualunque luogo io vada, e con me mio Figlio, là mi raggiunge anche Satana. Voi avete permesso, senza accorgervene, che prendesse il sopravvento in voi, che vi dominasse. Alcune volte capite che qualche vostro gesto non è permesso da Dio, ma rapidamente soffocate questo sentimento. Non cedete, figli miei! Asciugate dal mio volto le lacrime che verso osservando quello che fate. Guardatevi intorno! Trovate il tempo per accostarvi a Dio in chiesa. Venite nella casa del Padre vostro. Trovate il tempo per riunirvi in famiglia e supplicare grazia da Dio. Ricordatevi dei vostri morti, date loro gioia con la celebrazione della Messa. Non guardate con disprezzo il povero che vi supplica per una crosta di pane. Non cacciatelo dalla vostra mensa piena. Aiutatelo, ed anche Dio aiuterà voi. Forse la benedizione che il povero vi dà come ringraziamento, si realizza, forse Dio lo ascolta. Voi, figli miei, avete dimenticato tutto questo. E in ciò ha contribuito anche Satana. Non cedete! Pregate con me! Non ingannatevi pensando: “Io sono buono, ma il fratello che mi sta accanto non vale nulla”. Non sareste nel giusto. Io, come vostra madre, vi amo e perciò vi ammonisco. Qui ci sono dei segreti, figli miei! Non si sa di che si tratta, ma quando lo si verrà a sapere, sarà tardi! Ritornate alla preghiera! Nulla è più importante di essa. Vorrei che il Signore mi permettesse di chiarirvi almeno in parte i segreti; ma sono già troppe le grazie che vi offre. Pensate a quanto voi offrite a Lui. Quando avete rinunciato l’ultima volta a qualche cosa per il Signore? Non voglio rimproverarvi ulteriormente. Desidero invece invitarvi ancora una volta alla preghiera, al digiuno, alla penitenza. Se col digiuno desiderate ottenere una grazia da Dio, che nessuno sappia che digiunate. Se con un dono ad un povero, desiderate ottenere una grazia da Dio, che nessuno lo sappia all'infuori di voi e del Signore. Ascoltatemi, figli miei e riflettete in preghiera su questi miei richiami! (Messaggio del 28 gennaio 1987).