venerdì 28 dicembre 2018

"Il dolore vissuto ed offerto a Dio, eleva!"

Cari figli, grandi cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le fa in tutti quelli che lo amano teneramente e fedelmente e devotamente lo servono. Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il suo amore io sono qui con voi. Vi parlo: perché non volete vedere i segni? Con lui è tutto più semplice: anche il dolore, vissuto con lui, è più lieve, perché c’è la fede. La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione. Il dolore vissuto ed offerto a Dio, eleva. Mio Figlio non ha forse redento il mondo per mezzo del suo doloroso sacrificio? Io, come sua Madre, nel dolore e nella sofferenza sono stata con lui, come sono con tutti voi. Figli miei, sono con voi nella vita: nel dolore e nella sofferenza, nella gioia e nell'amore. Perciò abbiate speranza: la speranza fa sì che si comprenda che qui sta la vita. Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla vostra anima, il mio Cuore parla al vostro cuore. Apostoli del mio amore, oh quanto vi ama il mio Cuore materno! Quante cose desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore desidera che siate completi, ma potrete esserlo soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’amore. Come miei figli vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore.Vi ringrazio. (Messaggio del 2 marzo 2018 a Mirjana).

Antonietta Meo, dichiarata venerabile da Papa Benedetto XVI nel 2007, la sua causa di beatificazione potrebbe volgere a buon fine. Durante la sua breve vita, scrisse circa 162 lettere al Creatore: erano missive intense e ricche di amore. "Caro Gesù, tu che hai sofferto tanto sulla croce, io voglio fare tanti fioretti e voglio restare sempre sul Calvario vicino a Te e alla Tua Mammina". Così scriveva la piccola Antonietta Meo, detta Nannolina, in una delle sue numerose lettere scritte nella sua breve vita prima che un osteosarcoma la portasse via a soli sei anni e mezzo, il 3 luglio 1937. Nata a Roma il 15 dicembre 1930, era una bambina piena di vita, curiosa, allegra, e cresciuta in una famiglia di sani principi..

venerdì 21 dicembre 2018

"Figliolini, non dimenticate che la nostra vita passa come un fiorellino di primavera"

È stata un'esperienza indimenticabile, perché ho incontrato numerose persone, persone che avevano tutto, ma che sono venute per avvicinarsi ed incontrare la Madonna. Sono rimaste per alcune ore al freddo per pregare, perché sentivano questo bisogno di Dio. Ero in casa di alcuni miei amici, vicino alla quale vi era un grande spazio dove ho chiesto alla Madonna se potevo andare per l'apparizione. La Madonna mi ha risposto di sì. In quel luogo, dove la Madonna è apparsa, sono venute giorno e notte moltissime persone per pregare e sono arrivati anche molti sacerdoti per confessare. Per il giorno dopo, che era domenica, erano programmati ancora una ottantina di pullman. Ho detto che dovevo partire e che non mi avrebbero trovato. Essi però hanno risposto che sarebbero venuti ugualmente, perché, per loro, la cosa più importante era di recarsi in pellegrinaggio dove era apparsa la Madonna. Ho riflettuto molto sulla fede che ha mosso tutta quella folla, ma nel medesimo tempo anche sul bisogno spirituale che avevano quelle persone che hanno tutto, ma hanno dimenticato Dio. Vivono in un grande benessere, hanno macchine, fabbriche e ospedali, ma in realtà non hanno nulla se non hanno Dio. Ecco, vorrei dire anche a voi che quando non siete con Dio, quando non avete Dio, non avete nulla. Che cos'è, infatti, un'automobile? Nulla! Solo un po' di lamiera. Che cosa sono i soldi? Carta! Che valore ha tutto quello che possediamo, quando non abbiamo Dio? In tutti questi anni ho parlato con moltissimi giovani, ho avuto numerose esperienze di incontri con persone di ogni colore: gialli che arrivavano dalla Cina, neri che arrivavano dall'Africa e tanti altri. (Testimonianza di Marija - Che valore ha tutto quello che possediamo, se non abbiamo Dio).

Cari figli, anche oggi vi invito all'abbandono totale a Dio. Cari figli, non siete consapevoli del grande amore con cui Dio vi ama: è per questo che mi permette di essere con voi, per istruirvi ed aiutarvi a trovare la strada della pace. Voi però non potrete scoprire questa strada se non pregate. Per questo, cari figli, lasciate tutto e dedicate il tempo a Dio, e Dio vi ricompenserà e vi benedirà. Figliolini, non dimenticate che la nostra vita passa come un fiorellino di primavera, che oggi è meraviglioso e domani non se ne trova traccia. Per questo pregate in modo tale che la vostra preghiera e il vostro abbandono diventino un indicatore di strada. Così la vostra testimonianza non sarà solo un valore per voi attualmente, ma per tutta l'eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Messaggio del 25 marzo 1988).

venerdì 14 dicembre 2018

"L'amore significa sopportare e dare e mai, mai giudicare!"

Cari figli, vi invito a diffondere la fede in mio Figlio, la vostra fede. Voi, miei figli, illuminati dallo Spirito Santo, miei apostoli, trasmettetela agli altri, a coloro che non credono, non sanno e non vogliono sapere. Perciò voi dovete pregare molto per il dono dell’amore, perché l’amore è un tratto distintivo della vera fede e voi sarete apostoli del mio amore. L’amore ravviva sempre nuovamente il dolore e la gioia dell’Eucaristia, ravviva il dolore della Passione di mio Figlio, che vi ha mostrato cosa vuol dire amare senza misura; ravviva la gioia del fatto che vi ha lasciato il suo Corpo ed il suo Sangue per nutrirvi di sé ed essere così una cosa sola con voi. Guardandovi con tenerezza provo un amore senza misura, che mi rafforza nel mio desiderio di condurvi ad una fede salda. Una fede salda vi darà gioia e allegrezza sulla terra e, alla fine, l’incontro con mio Figlio. Questo è il suo desiderio. Perciò vivete lui, vivete l’amore, vivete la luce che sempre vi illumina nell'Eucaristia. Vi prego di pregare molto per i vostri pastori, di pregare per avere quanto più amore possibile per loro, perché mio Figlio ve li ha dati affinché vi nutrano col suo Corpo e vi insegnino l’amore. Perciò amateli anche voi! Ma, figli miei, ricordate: l’amore significa sopportare e dare e mai, mai giudicare. Vi ringrazio. (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 luglio 2015).

Durante la celebrazione della santa Messa quante anime vengono liberate dal Purgatorio! Quelle per cui si celebra non soffrono, accelerano la loro espiazione o volano subito in Cielo, perché la santa Messa, è la chiave che apre due porte: quella del Paradiso per entrarvi per sempre. (San Gerolamo).

venerdì 7 dicembre 2018

"Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte"

Il Purgatorio è un luogo ed una condizione che ogni anima vive quando ha ancora bisogno di espiare e riparare i peccati che ha commesso durante la sua vita, prima che essa possa raggiungere Gesù in Paradiso. Oggi si insegna molto poco sul Purgatorio; e l'ignoranza che ne consegue può portare molte persone ad essere curiose e, in quanto sole e prive di una guida spirituale, a scivolare molto facilmente in pratiche occulte. Di solito si dice che il Purgatorio è solo una condizione. Ciò è vero solo a metà perché è decisamente anche un luogo. E' anche un tempo di attesa in cui le anime anelano a Dio, e questo desiderio inappagato è la loro sofferenza maggiore. Tutte le anime, a qualsiasi livello si trovino, fanno questa esperienza. In Purgatorio ci sono tre livelli principali, ma io  incontro  le  anime  che necessitano relativamente di poco per essere liberate ed andare in Paradiso. Sono certa di questo per due ragioni. La prima ragione è data dall'esperienza che ebbi andando in una casa dove succedevano cose strane durante la notte. Vi ero stata chiamata dal proprietario che aveva perso da poco sua moglie. Pronta a passare la notte in casa sua per vedere se potevo essere d'aiuto, non dovetti aspettare molto: nell'ingresso si incominciarono a sentire dei colpi e tonfi forti e rumorosi. Alla mia solita domanda: "Cosa posso fare  per te?" il rumore si fece ancora più forte, quand'ecco apparve improvvisamente una bestia enorme, mai vista prima e subito dopo un grande serpente che velocemente la divorava. Poi la scena si dissolse. Dovevo aver avuto molta paura perché sudai dall'inizio alla fine. Più tardi descrissi quello che avevo visto ad una persona esperta di queste situazioni e fu lei ad identificare la prima bestia. Si trattava di un ippopotamo, simbolo della durezza di cuore. Ciò non significava che quella donna fosse in Purgatorio sotto le spoglie di un ippopotamo; era solo un modo perché io capissi meglio le cose. Dopo aver parlato a lungo con il vedovo, pian piano emerse che sua moglie, per circa trent'anni, aveva continuato ad essere ostile ad un'altra donna che, invece, desiderava fare pace. Questo suo rifiuto di perdonare fece sì che lei andasse nel più profondo livello del Purgatorio dal quale non potevo ancora liberarla. La seconda ragione che mi fa pensare d'incontrare le anime del più alto livello del Purgatorio, è data da un libro scritto da una principessa tedesca e dal suo sacerdote negli anni venti. Questa donna ha incontrato per molti anni le anime dei livelli più profondi, e molte sue descrizioni sono sicuramente mostruose e molto più dolorose rispetto a ciò che ho visto. (Maria Simma - Il Purgatorio - Fateci uscire da qui).