venerdì 20 aprile 2018

"Non posso sedermi con te, sono un'anima dell'aldilà"

Natuzza Evolo (1924-2009), la mistica calabrese ha raccontato più volte i suoi incontri con i defunti, che spesso le hanno parlato del loro destino finale. La Evolo non faceva occultismo e non si occupava dei morti: aveva invece la possibilità di vedere le anime perché Dio le permetteva di poterle incontrare. Molto spesso non riusciva a distinguerle, tanto che spesso ha offerto la sedia a persone andate in visita da lei salvo sentirsi rispondere: "Non posso sedermi, sono un'anima e vengo dall'aldilà". Don Marcello Stanzione ha raccontato l'incontro avuto il primo ottobre del 1997 con la Evolo: "Le chiesi se fosse vero che le sofferenze sulla terra sono poca cosa rispetto a quelle del purgatorio, e lei mi rispose che le pene del Purgatorio, sono sempre commisurate ai peccati compiuti dalla singola anima; che le sofferenze terrene, se accettate con pazienza e offerte a Dio, hanno grande valore, e possono accorciare di molto il proprio Purgatorio. Un mese di sofferenza terrena potrebbe evitare, ad esempio, un anno di purgatorio, come capitò a mia madre; mi ricordo Natuzza, che con la sua malattia avuta prima di morire ebbe risparmiato una parte di Purgatorio e andò quasi subito al "Prato Verde", dove non si soffre pur non avendo ancora la visione beatifica. Le sofferenze del Purgatorio, aggiunse Natuzza, possono essere talvolta più aspre perfino di quelle dell'Inferno, ma le anime le sopportano volentieri perché sanno che prima o poi avranno la visione eterna di Dio e sono sorrette da questa certezza; inoltre arrivano a loro i suffragi che mitigano e abbreviano le loro pene. Qualche volta hanno il conforto dell'Angelo Custode. Tuttavia a qualche anima che aveva gravemente peccato, ha raccontato Natuzza, è capitato di essere rimasta per molto tempo in dubbio sulla propria salvezza, stando sopra un precipizio da dove da una parte c'era il buio, da un'altra il mare, e dall'altra ancora il fuoco, e l'anima non sapeva se fosse in Purgatorio oppure all'Inferno. Solo dopo quarant'anni apprese di essersi salvata, e fu felicissima". Quando una persona muore, si presenta a Natuzza dopo quaranta giorni. Dove siano stati in quel periodo non lo dicono, ma riferiscono sulla loro destinazione finale. Chi è in purgatorio  dice di fare il Purgatorio sulla terra, dove hanno vissuto, dove hanno commesso i peccati. E il "Prato Verde", dicono i morti, è l'anticamera del Paradiso. Natuzza riusciva a distinguere solo i morti andati in Paradiso, perché camminavano sollevati da terra. "Sono innamorata di Gesù, - diceva Natuzza - Gli voglio bene più di ogni altra cosa. E poi la Madonna e San Francesco di Paola, perché è stato il primo: avevo dieci anni quando mi è apparso". Lei aveva accettato di vivere la sua esperienza straordinaria anche una missione: "Viene tanta gente peccatrice e poi si converte. Sono contenta perché porto anime a Gesù. La cosa più importante, il messaggio più importante resta uno solo l'umiltà e la carità in tutti i giorni della propria vita!

Oggi desidero invitarvi a pregare ogni giorno per le anime del Purgatorio. Ad ogni anima è necessaria la preghiera e la grazia per giungere a Dio e all'amore di Dio. Con questo anche voi, cari figli, ricevete nuovi intercessori, che vi aiuteranno nella vita a capire che le cose della terra non sono importanti per voi; che solo il cielo è la meta a cui dovete tendere. Perciò, cari figli, pregate senza sosta affinché possiate aiutare voi stessi e anche gli altri, ai quali le preghiere porteranno la gioia. (Messaggio del 6 novembre 1986).

In Purgatorio ci sono tante anime e tra queste anche persone consacrate a Dio. Pregate per loro almeno sette Pater Ave Gloria e il Credo. Ve lo raccomando! Molte anime sono in Purgatorio da molto tempo perché nessuno prega per loro. Nel Purgatorio ci sono diversi livelli: i più bassi sono vicini all'Inferno mentre quelli elevati si avvicinano gradualmente al Paradiso. (Messaggio straordinario del 20 luglio 1982).

Cari figli grazie perché rispondete alle mie chiamate e perché vi radunate qui attorno a me, la vostra Madre Celeste. So che pensate a me con amore e speranza. Anch’io provo amore verso tutti voi, come ne prova anche il mio dilettissimo Figlio che, nel suo amore misericordioso, mi invia a voi sempre di nuovo. Lui,che era uomo ed è Dio, uno e trino; lui, che ha sofferto a causa vostra sia nel corpo che nell’anima. Lui che si è fatto Pane per nutrire le vostre anime e così le salva. Figli miei, vi insegno come essere degni del suo amore, a rivolgere i vostri pensieri a lui, a vivere mio Figlio. Apostoli del mio amore, vi circondo col mio manto perché, come Madre, desidero proteggervi. Vi prego: pregate per il mondo intero. Il mio Cuore soffre. I peccati si moltiplicano, sono troppo numerosi. Ma con l’aiuto di voi — che siete umili, modesti, ricolmi d’amore, nascosti e santi — il mio Cuore trionferà. Amate mio Figlio al di sopra di tutto ed il mondo intero per mezzo di lui. Non dovete mai dimenticare che ogni vostro fratello porta in sé qualcosa di prezioso: l’anima. Perciò, figli miei, amate tutti coloro che non conoscono mio Figlio affinché, per mezzo della preghiera e dell’amore che viene dalla preghiera, diventino migliori; affinché la bontà possa trionfare in loro, affinché le loro anime si salvino ed abbiano la vita eterna. Apostoli miei, figli miei, mio Figlio vi ha detto di amarvi gli uni gli altri. Ciò sia scritto nei vostri cuori e, con la preghiera, cercate di vivere questo amore. Vi ringrazio! (Messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 luglio 2017).

Sappiamo che se vogliamo amare veramente, dobbiamo imparare e perdonare. Perdonate e chiedete di essere perdonati; scusate invece di accusare. La riconciliazione avviene per prima cosa in noi stessi, non con gli altri. Inizia da un cuore puro. (Santa Teresa di Calcutta).







Le anime del Purgatorio aspettano le vostre preghiere e i vostri sacrifici. (Messaggio straordinario del 2 novembre 1982).

1 commento:

  1. Dio è un Padre che cerca l'amore dei Suoi figli. Siamo sulla terra per conoscere il male e le sue conseguenze, siamo sulla terra per scegliere il bene e amare il prossimo. Abbiamo un tempo per capire e scegliere, sappiamo di essere eterni e che dobbiamo morire e lasciare ogni cosa su questa terra. Sappiamo che quando pecchiamo perdiamo la pace interiore e ci allontaniamo dal nostro Creatore, ma siccome Dio è totalmente innamorato di noi è geloso dei suoi figlioli, ci cerca ovunque per ricondurci sulla strada che conduce a Lui, perché è con Lui che siamo a casa e al sicuro.

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