venerdì 8 gennaio 2021

San Michele Arcangelo: L'altro Michele!

Cari figli! Voi non siete coscienti di quali grazie vivete in questo tempo in cui l’Altissimo vi dona i segni perché vi apriate e vi convertiate. Ritornate a Dio ed alla preghiera; nei vostri cuori, famiglie e comunità regni la preghiera perché lo Spirito Santo vi guidi e vi esorti ad essere ogni giorno, aperti sempre di più alla volontà di Dio ed al Suo piano su ciascuno di voi. Io sono con voi, e con i santi e gli angeli intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Messaggio del 25 Luglio 2014).

La lettera seguente è stata scritta nel 1950 da un giovane Marine a sua madre mentre era ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito in battaglia, nella guerra di Corea. Questa lettera é arrivata nelle mani di un cappellano militare della Marina di guerra che la lesse davanti a 5000 Marines, in una base navale di San Diego, nel 1951. Il cappellano aveva parlato al giovane, a sua madre e al sergente che comandava la pattuglia. Padre Walter Muldy, il cappellano, testimoniava a tutti quelli che gli facevano domande che questa storia era vera. Nel corso degli anni '60, si leggeva questa lettera una volta all'anno, a Natale, sulle onde di una stazione radio del Midwest. Eccola per coloro che non la conoscono:

"Mia cara mamma, non oserei scrivere questa lettera a nessun altro se non a te, perché nessuno mi crederebbe. Forse anche tu troverai difficile credere a questo, ma bisogna che io lo dica a qualcuno. Per cominciare, sono in ospedale, ma non preoccuparti. Sono stato ferito, ma sto bene, tutto ok. II medico mi ha detto che tra un mese sarò in piedi. Ma non è questo che ti voglio raccontare. Ti ricordi quando mi sono arruolato tra i Marines, l'anno scorso quando sono partito? Tu mi dicesti di recitare una preghiera a San Michele tutti i giorni. Non c'era bisogno di dirmelo, perché, da quando mi ricordo, mi hai sempre detto di pregare San Michele Arcangelo. Mi hai dato anche il suo nome. Ebbene, io l'ho sempre fatto. Arrivando in Corea, ho pregato ancora di più. Ti ricordi la preghiera che mi hai insegnato?

"MICHAEL, MICHAEL OF THE MORNING, FRESH CORPS OF HEAVEN ADORNING..." (MICHELE, MICHELE, RUGIADA MATTUTINA, DECORO DEL SOLE CHE SORGE...)

Tu, mamma, ne conosci bene il seguito. Ebbene, io l'ho recitata tutti i giorni. A volte marciando o durante le tappe, ma sempre prima di addormentarmi. L'ho insegnata anche ad alcuni compagni. Ebbene, un giorno, io facevo parte di una pattuglia di ricognizione in territorio nemico, molto avanti in prima linea. Si andava avanti a fatica e faceva molto freddo. Il mio fiato era come il fumo di un sigaro. Credevo di conoscere tutti i ragazzi della pattuglia, ma un Marine che non avevo mai visto prima è venuto vicino e si è messo a marciare al mio fianco. Era il più alto Marine che avessi mai visto. Era alto almeno un metro e novanta e altrettanto gagliardo. io mi sentii rassicurato di avere un tipo simile al mio fianco. Comunque, si continuava a marciare. Il resto della pattuglia si è messa in ordine sparso ed io, giusto per avviare la conversazione, ho detto: "Fa freddo, vero?" e poi ho riso. Ero là a rischiare di farmi uccidere da un momento all'altro, ed io parlavo del tempo che faceva. Mi è sembrato che lui capisse e l'ho sentito ridere dolcemente.

L'ho guardato e ho detto: "Non ti ho mai visto prima, credevo di conoscere tutti qui, nell'unità". Mi ha risposto: "Mi sono arruolato all'ultimo minuto. Mi chiamo Michael". Sorpreso, ho detto: "Ah si? Anch'io mi chiamo cosi". "Lo so", ha replicato, e ha aggiunto: "Michael, Michael of the morning....

lo ero cosi sbalordito che per un minuto non sono stato capace di parlare. Come poteva conoscere il mio nome, e quella preghiera che tu mi avevi insegnato? Ma mi sono detto sorridendo che tutti i ragazzi mi conoscevano nell'unità. lo avevo insegnato quella preghiera a tutti quelli che volevano ascoltarla. Alcuni mi chiamavano addirittura "San Michele". Siamo rimasti senza dire nulla per un momento, poi lui ha rotto il silenzio: "Tra poco avremo delle noie".

Doveva essere in eccellente forma, oppure respira va cosi dolcemente che io non sentivo affatto la sua respirazione. Quanto a me, invece, il respiro veniva fuori come grosse nuvole. Ora egli non sorrideva più. "Avremo noie!" Mi dicevo, si, dal momento che siamo circondati dai comunisti non è davvero una grande novità!

La neve cominciò a scendere a grossi fiocchi. Ben presto, non si poteva vedere più niente davanti a noi, ed io avanzavo in una nebbia bianca fatta di particelle bagnate e appiccicose. Il mio compagno è sparito dalla mia vista. Subito, preoccupato, ho gridato: "Michael!". 

Ho sentito la sua mano sul mio braccio, La sua voce era ferma e forte: "Tra poco finirà" Aveva ragione. Dopo qualche minuto, la neve ha smesso di cadere rapidamente come aveva cominciato. Il sole splendeva. lo mi sono voltato per vedere dove era il resto della pattuglia, ma non c'era nessuno in vista, Li avevamo persi nella bufera. Eravamo arrivati su una piccola salita ed io ho guardato davanti a me. Mamma, il mio cuore si è fermato di colpo. Erano sette. Sette soldati comunisti con le loro giacche e i pantaloni imbottiti, e con quei buffi piccoli cappelli. Ma non c'era nulla di buffo in quel momento: sette fucili erano puntati su di noi. lo ho gridato: "Stenditi a terra, Michael!" e mi sono gettato a terra... ho sentito i colpi di fuoco partire quasi con temporaneamente. Le pallottole sibilavano, e Michael era sempre in piedi.

Mamma, quei tipi non potevano mancarlo, non a quella distanza. Mi aspettavo di vederlo ridotto a brandelli. Ma lui era li, senza nemmeno tentare di sparare, era paralizzato dalla paura. A volte questo capita, mamma, anche ai più bravi. Era come un uccello affascinato da un serpente. In ogni caso, era questo che pensavo. Allora, mi sono alzato per tirarlo giù, a terra, ed è in quel momento che sono stato colpito. Ho sentito come un bruciore nel petto. Spesso mi ero chiesto cosa si provasse quando si era colpiti. Ora, lo so.

Mi ricordo di essere stato portato da braccia solide, da braccia che mi hanno deposto dolcemente su un cuscino di neve. Ho aperto gli occhi, per un ultimo sguardo. Stavo morendo. Forse ero già morto e ricordo d'aver pensato: "Ebbene, non è poi cosi terribile!"

Forse stavo fissando il sole, o forse era lo choc, ma mi è sembrato di vedere Michael di nuovo in piedi. Ma questa volta aveva il volto illuminato da uno splendore terribile. Come ho detto, forse avevo il sole negli occhi, ma Michael aveva l'aria di cambiare mentre lo guardavo. Diventava più grande, le sue braccia si estendevano. Forse perché la neve ricominciava a cadere, ma egli era circondato di luce, come le ali di un angelo. E aveva una spada in mano, una spada che splendeva di milioni di scintille!

È l'ultima cosa che ricordo, prima che i compagni mi ritrovassero. Non sapevo quanto tempo fosse passato. Di tanto in tanto, il dolore e la febbre mi lasciavano un momento di tregua. Mi ricordo di aver detto loro che il nemico era proprio davanti a noi. Ho chiesto: "Dov'è Michael?". Li ho visti che si guardavano tra loro: "Dov'è chi ha chiesto uno di loro "Michael, Michael, il grande Marine che marciava al mio fianco, proprio prima che entrassimo nella bufera di neve".

"Ragazzo mio disse il sergente non c'era nessuno che marciava vicino a te. Non ti ho mai perso di vista Ti allontanavi troppo. Stavo per chiamarti nel momento in cui sei scomparso nella bufera". Lui mi ha guardato con aria curiosa: "Ma come hai fatto questo, ragazzo mio?". 

"Come ho fatto che?", ho chiesto io, ero quasi in collera malgrado la ferita.

"Quel Marine ed io, si andava giusto..." "Ragazzo mio disse dolcemente il sergente - sono io che ho scelto gli uomini di questa unità, e non c'è un altro Michael, se non te. Tu sei il solo Michael qui".

E dopo aver atteso un minuto, il sergente aggiunse: "Ma come sei riuscito a fare questo, ragazzo mio? Abbiamo sentito dei colpi di fuoco. Non risulta un solo colpo di fuoco che sia stato tirato con il tuo fucile, e non c'è un grammo di piombo nei sette corpi che sono sdraiati là, dietro la collina". lo non ho risposto nulla. Che potevo dire? Stavo la a bocca aperta e stupefatto. Fu il sergente che riprese la parola, dicendo dolcemente: "Ragazzo mio, i sette soldati comunisti che sono là, sono stati uccisi da un colpo di spada!".

É tutto quello che posso dirti, mamma. Ancora una volta, forse era il sole negli occhi, forse era il freddo, o il dolore, non lo so. Ma è questo che è successo.

Grossi baci, Michael. 

(Tratto da Sc: Réponse Vol. 6, Numero I, gennaio-marzo 1999 "Gli operai di San Giuseppe" - B.P. 7369, Succ. V. Venier ON KIL BE 4 Canada).

Invochiamo spesso l'Arcangelo San Michele con questa semplice preghiera: San Michele Arcangelo, Con la tua luce illuminaci, Con le tue ali proteggici, Con la tua spada difendici!

Il mio diletto Figlio ha sempre pregato e glorificato il Padre Celeste. Gli ha sempre detto tutto ed ha confidato nella sua volontà. Così dovreste fare anche voi, figli miei, poiché il Padre Celeste ascolta sempre i suoi figli. Un unico cuore in un solo cuore: amore, luce e vita. Il Padre Celeste si è donato mediante un volto umano, e tale volto è il volto di mio Figlio. Voi, apostoli del mio amore, voi dovreste sempre portare il volto di mio Figlio nei vostri cuori e nei vostri pensieri. Voi dovreste sempre pensare al suo amore e al suo sacrificio. Dovreste pregare in modo da sentire sempre la sua presenza. Poiché, apostoli del mio amore, questo è il modo di aiutare tutti coloro che non conoscono mio Figlio, che non hanno conosciuto il suo amore. Figli miei, leggete il libro dei Vangeli: è sempre qualcosa di nuovo, è ciò che vi lega a mio Figlio, che è nato per portare parole di vita a tutti i miei figli e per sacrificarsi per tutti. Apostoli del mio amore, portati dall’amore verso mio Figlio, portate amore e pace a tutti i vostri fratelli. Non giudicate nessuno, amate ognuno mediante l’amore verso mio Figlio. In tal modo vi occuperete anche della vostra anima, ed essa è la cosa più preziosa che veramente vi appartiene. (Tratto dal messaggio straordinario dato a Mirjana del 2 Novembre 2019).


San Michele Arcangelo difendici da ogni male

Sono Michele Generale e Arcangelo del Signore


Invochiamo spesso l'Arcangelo San Michele con questa semplice preghiera: San Michele Arcangelo, Con la tua luce illuminaci, Con le tue ali proteggici, Con la tua spada difendici! 

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